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Us Open 2020: Thiem rimonta Zverev e conquista il primo Slam in carriera

Dominic Thiem - foto Roberto Dell'Olivo

Dominic Thiem conquista il primo Slam della carriera superando Alexander Zverev nella finale maschile degli Us Open 2020. L’austriaco risale dal baratro dopo due set ampiamente insufficienti. Col passare dei game il tedesco cala di rendimento e permette il rientro del nativo di Wiener Neustadt. Punteggio finale di 2-6 4-6 6-4 6-3 7-6(6) in circa 4 ore di gioco. Rotta dunque l’egemonia dei big three: il tennis ha un nuovo campione Slam al maschile.

GLI HIGHLIGHTS

LE PAROLE DI THIEM

LE PAROLE DI ZVEREV

IL MONTEPREMI

LA CRONACA – Fin dai primi scorci, l’atteggiamento di Dominic lascia più di qualche perplessità: molto teso, nonostante non sia la prima finale Slam per lui, a differenza del tedesco. Un susseguirsi di break decidono un primo parziale a senso unico, controllato in lungo e in largo dal classe 1997. Tanti errori invece da fondo per Thiem, che non si vedeva così in difficoltà dall’esordio al torneo di Cincinnati. 6-2 in mezz’ora. Nel secondo parziale prosegue il momento da incubo di Thiem. Dal canto suo va sottolineata la bravura di Zverev di rimanere attaccato ad ogni punto, risultando solido sia in fase difensiva che in quella offensiva con un paio di buoni tocchi sotto rete. Un accenno di reazione nel finale di set non cambia la sostanza. 6-4 Zverev.

L’austriaco prova a ribaltare la sfida mostrando un atteggiamento più aggressivo. Un paio di dritti che abbiamo imparato a conoscere col tempo vanno a segno e le sicurezze di Zverev col passare dei minuti calano. Nella fase clou del terzo parziale, ‘Alex’ manca di incisività in battuta e si fa breakkare nel decimo gioco. 6-4. Nel quarto cambia definitivamente la finale: ritornano a presentarsi minacciosi i problemi al servizio per Zverev che cede ancora una volta la battuta lasciando il via libera al suo avversario. 6-3. Nel quinto set sono i dettagli a decidere la finale. Tanta paura nel braccio di entrambi tra break e controbreak. Alla fine è l’austriaco ad alzare le mani al cielo e conquistare il primo major.

 

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