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Tennis, Daniele Bracciali: “Era già tutto deciso, è stata una pagliacciata”

Daniele Bracciali - foto Antonio Fraioli

“Per prima cosa non chiamiamolo neanche processo, era già tutto deciso. E’ stata una pagliacciata”. Questo lo sfogo di Daniele Bracciali all’indomani della sentenza del Tiu (Tennis Integrity Unit) che ha radiato il giocatore toscano dal mondo del tennis per match-fixing avvenuto in un match del 2011. Il Tribunale di Cremona aveva processato e assolto sia Bracciali che Potito Starace per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva in quanto il fatto non sussisteva. “Ci sono dettagli poco chiari di questa vicenda: il giudice McLaren, che dovrebbe essere super partes, arriva insieme all’accusa e mangia con loro… – ha sottolineato Bracciali in un’intervista a “Repubblica” – la radiazione poi arriva nel caso di una molteplicità di reati mentre la mia condanna è riferita ad un singolo fatto per il quale, di solito, vengono comminati tre anni. Che io ho già scontato”.

Bracciali è convinto della sua innocenza e rilancia: “Il Tribunale di Cremona, al processo penale, ha stabilito che io non ho commesso il fatto. Tre giudici togati e altri dodici sportivi erano giunti alla stessa conclusione, ma ricorrerò al Tas di Losanna. Ho venti giorni per presentare l’appello e penso che il futuro processo dovrebbe tenersi entro febbraio, voglio essere fiducioso di trovare dei giudici che si attengono ai fatti”.

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