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Tennis, caso Sharapova. Il vice-presidente Kafelnikov: “Il medico della nazionale non sapeva assumesse Meldonium”

Maria Sharapova - Foto Ray Giubilo

Non accennano a placarsi le polemiche riguardo il caso Maria Sharapova. La tennista era stata trovata positiva al meldonium, sostanza divenuta illegale dal 1° gennaio 2016. Adesso arrivano nuove rivelazioni sulla vicenda: la russa avrebbe nascosto al medico della nazionale, Sergey Yasnitsky, l’assunzione della sostanza proibita.

“Sono stato in contatto con il dottor Yasnitsky. Mi ha detto che non sapeva che la Sharapova stava prendendo il farmaco”, ha dichiarato il vice presidente della Federazione russa ed ex top-10 Yevgeny Kafelnikov. L’ex tennista russo si è spinto oltre rispondendo ad alcuni commenti su Twitter.Questa macchia rimarrà per sempre. Quando un atleta arriva a fare questo tipo di percorso non si deve avere più rispetto. Questo è il mio pensiero”. L’ex numero uno del tennis mondiale getta anche ombre sull’effettivo bisogno di assunzione del farmaco. “Perché non notificarlo alla comunità già 10 anni fa quando ha iniziato ad assumere il farmaco?”.

Frasi in netto contrasto con quanto dichiarato dal presidente della Federazione Shamil Tarpishchev che aveva sottolineato come la Sharapova fosse la personalità di spicco dello sport russo e che avrebbero sostenuto l’atleta “certi che passerà anche attraverso questo test con dignità. Siamo sempre pronti a fare tutto il necessario da parte nostra per aiutare Masha“.

Sul Meldonium si è discusso ampiamente negli ultimi tempi, sono molti gli atleti russi trovati positivi a questa sostanza. Una medico, che ha voluto tenere segreta la propria identità, ha dichiarato. “E’ una sostanza a basso costo e innocua, fin dal 1990 si usa proprio per questo motivo. C’è una leggenda sul fatto che migliora la dilatazione dei vasi sanguigni, ma ciò non è assodato. Si mangia per il recupero. Gli sportivi hanno bisogno di medicine, ma in realtà è un placebo”.

 

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