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Tennis, Antonio Barbera presenta il torneo U14 di Messina: “Vanto per Circolo e città”

Circolo del Tennis e della Vela - Messina

È ormai alle porte la XXVIII edizione del Trofeo Carlo Stagno D’Alcontres (6-12 giugno), Internazionali d’Italia di tennis under 14 di categoria 1, la più importante per le competizioni giovanili di questo circuito, tornato nel 2015 dopo 6 anni di assenza nel Circolo del Tennis e della Vela di Messina. Abbiamo scambiato qualche parola con il Presidente del Circolo Antonio Barbera, che ha voluto fortemente riportare l’evento nella città siciliana. Ecco la nostra intervista, dai ricordi di attuali numeri 1 al mondo ad uno sguardo sul futuro…

Ci parli dalla storia del Circolo che ospita il torneo.
“Il nostro è un Circolo fondato nel 1951, un club storico che nasce con un campo e adesso ne ha 7+1 per questo torneo. Un Circolo che fondamentalmente è sportivo ma che non disdegna assolutamente la collocazione nella nostra realtà messinese perché ci occupiamo anche di eventi culturali. Abbiamo una squadra in Serie A2 e abbiamo sempre partecipato a Serie nazionali, inoltre non ci perdiamo neanche un torneo Under a squadre e tra i tesserati abbiamo i campioni italiani, i fratelli Fausto e Giorgio Tabacco”.

Il torneo è ritornato a Messina nel 2015 dopo una pausa di 6 anni. Un bilancio della passata edizione?
“Bilancio più che positivo, tutti i ragazzi sono stati bene e ci hanno fatto i complimenti quando sono andati via. Sotto il profilo media, soprattutto, una risonanza importante: il maggior quotidiano della nostra città ci è stato vicino, anche voi di Spaziotennis.com e Sportface.it ci avete concesso tanto spazio. Tanti altri giornali telematici hanno riportato gli incontri giorno per giorno. E poi abbiamo avuto un grandissimo riscontro sui social, se pensiamo che la pagina facebook, che stiamo per lanciare anche quest’anno, ha avuto per la durata del torneo oltre 20.000 contatti da tutte le parti del mondo. Per cui è stato veramente un grandissimo successo, sotto tutti i punti di vista. E poi tanto pubblico, ho fatto un conto più o meno aderente alla realtà e ritengo che durante i sette giorni di gara siano venute al Circolo a vedere gli incontri circa 3.000-3.200 persone. Per un torneo giovanile è certamente un grandissimo risultato, un torneo che tra l’altro si disputa quando le attività lavorative sono in piena efficienza e non in un periodo di ferie. Ci ha riempito di gioia e spinto a organizzarlo anche per quest’anno”.

È uno sforzo notevole dal punto di vista organizzativo ospitare tanti giovani ragazzi, un numero che quantitativamente non ha nulla da invidiare a un Masters 1000 combined.
“Ospitiamo 128 ragazzi più accompagnatori ufficiali, accreditati da federazioni e circuito Tennis Europe, arriviamo a ospitare circa 150-170 persone, è un impatto notevole. Abbiamo la fortuna di avere con noi il Magnifico Rettore dell’Università di Messina che ci ha messo a disposizione residenze universitarie molto belle e spaziose con tutti i comfort, che utilizziamo per ospitare questi ragazzi. Per quanto riguarda il vitto, pranzano e cenano nel nostro Circolo dotato di un bellissimo ristorante in riva al mare. Certo, lo sforzo è notevole per un torneo che conta così tanti iscritti, comporta molta attenzione nell’hospitality”.

Quali sono i ragazzi da tenere d’occhio in questa edizione?
“Abbiamo avuto proprio ieri l’entry list, la stiamo esaminando. Ci sono tanti russi che dicono siano abbastanza buoni, abbiamo la numero 2 della classifica femminile (Daria Frayman, ndr) e tanti tra i primi 20-25. Il torneo è sicuramente di buona qualità, all’apparenza ancora migliore dello scorso anno ma questo noi lo immaginavamo e lo speravamo, perché quando si rientra nel circuito si paga lo scotto, poi se fai bene la voce circola. Certo, c’è la vicinanza con gli esami di terza media che per questa categoria è un problema. Abbiamo chiesto lo spostamento della data ma per quest’anno non lo abbiamo avuto, speriamo per il prossimo. In Francia gli esami sono addirittura nella settimana del nostro torneo e giocano addirittura i campionati nazionali nel corso di questi giorni. I rappresentanti della Federazione sono comunque soddisfatti dell’entry list che abbiamo ricevuto”.

Fausto e Giorgio Tabacco ci saranno?
Sì, ci saranno e speriamo vadano avanti ancora di più, Fausto già lo scorso anno è arrivato ai quarti di finale. Non ci saranno Rottoli e Musetti sempre per il problema degli esami, ma gli altri si faranno valere sicuramente”.

L’albo d’oro di questo evento può vantare nomi come Matteo Donati e Thanasi Kokkinakis prima dell’interruzione di sei anni.
“Sì, ma anche Djokovic, Murray, Fognini, Pennetta…”.

Cosa si prova nel vedere certi tennisti in cima ai ranking Atp e Wta?
“Mentre parlo ho davanti le foto nella brochure di presentazione del torneo e ce n’è una di Djokovic con la sorella di Carlo Stagno d’Alcontres cui è intitolato il torneo. Si prova certamente un grandissimo orgoglio. Pensare che nella nostra città e nel nostro Circolo sia venuto a giocare il numero 1 incontrastato da anni… cosa si può dire? Si può esserne soltanto felici”.

Ha mai avuto l’impressione, vedendo gareggiare a Messina queste giovani promesse, di assistere alla nascita di un futuro numero 1?
“Sicuramente ho pensato “questo è molto forte”, ma è difficile pensare al numero 1 a 14 anni, passano tanto tempo e vicende. Si vedeva certamente che Djokovic aveva una marcia in più. L’ha mantenuta, anzi ne ha aggiunta più di una!”.

Nella conferenza di presentazione dello scorso anno, ha affermato di credere fortemente in questa manifestazione. Quanto e perché è importante secondo lei organizzare tornei giovanili?
“Discorso che molto spesso mi trovo a fare con soci del mio Circolo. Quando organizzi tornei giovanili così importanti è chiaro che sottrai tempo e spazi ai soci. La spiegazione è questa: il tennis è uno sport sempre in movimento e tu, da presidente, devi creare un movimento all’interno non soltanto rivolto alle persone più grandi ma soprattutto ai ragazzini. Portare tanti ragazzi nel Circolo, così forti, dà tanto entusiasmo e forza ai coetanei per iniziare a giocare, allenarsi, migliorare. Inoltre c’è la possibilità di fare andare avanti la propria città, è un motivo di vanto. Sono quei 7 giorni in cui si parla di Messina in diverse parti del mondo. Quando il russo di turno torna a casa e parla del torneo ha un buon ricordo ed è uno spot bellissimo, non soltanto per il tennis. E poi è stupendo vedere 130 ragazzini che girano per il Circolo sorridendo, è fantastico”.

Quali sono gli obiettivi per il futuro?
“Intanto riuscire a confermare il torneo il prossimo anno, perché non è semplice. La crisi coinvolge tutti, con le risorse del Circolo soltanto non si può organizzare un evento del genere ed è fattibile solo avendo affianco istituzioni e imprenditoria. Dopodiché sarebbe bello portare un torneo non soltanto giovanile ma di livello più alto, sotto il profilo dell’età. Nel nostro circolo un tempo si organizzava un torneo internazionale, ci sono passati Volandri, Barazzutti… gente che ha fatto la storia di questo tennis. Ma forse ancora non siamo pronti, passerà probabilmente qualche anno”.

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