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Roland Garros 2017: Jelena Ostapenko nella storia, battuta in tre set Simona Halep

Jelena Ostapenko - Foto Ray Giubilo

Jelena Ostapenko vince il Roland Garros 2017. La lettone si aggiudica il suo primo torneo della carriera e lo fa a Parigi battendo in rimonta Simona Halep per 4-6 6-4 6-3. Un trionfo incredibile per la ventenne lettone che scalerà la classifica avvicinandosi sensibilmente alla top ten (per la precisione numero dodici lunedì prossimo).

“A Parigi tutti vorrebbero essere attori e nessuno spettatore” diceva il grande Jean Cocteau. Probabilmente è con questo spirito che Simona Halep e Jelena Ostapenko sono scese in campo quest’oggi sul Philippe Chatrier. Che poi, sarebbe riduttivo definire loro due semplici “attrici”. Di questa edizione 2017 del Roland Garros si sono indiscutibilmente rivelate le protagoniste, in un intreccio di destini ed eventi particolari che alla fine le ha portate a darsi battaglia per un titolo tanto ambito e prestigioso; per la prima volta in carriera l’una contro l’altra: in palio quello che per entrambe sarebbe stato in assoluto il primo Slam.

Grazie a questa successo la lettone vince anche il suo primo titolo (in assoluto) a livello Wta. L’ultimo/a giocatore/giocatrice ad aver vinto il suo primo titolo (nel circuito) al Roland Garros fu Gustavo Kuerten. Quando? L’8 giugno 1997, proprio il giorno in cui la tennista lettone veniva al mondo. Dicasi la straordinaria casualità degli eventi.

LA CRONACA – Una partita che, a dispetto delle aspettative della vigilia, è stata bella e godibile sin dal primo 15. Il ritmo è frenetico, numerosi i break e i contro-break da entrambe le parti, ma al contempo si percepisce una calma e una tranquillità quasi insolite, considerata la portata e l’importanza della partita. “La tensione non è certo roba per queste ragazze”, verrebbe da pensare vedendole giocare.

La prima a portarsi avanti è la giovane lettone, già nel primo gioco. Break a zero, non poteva scegliere modo e impatto migliori per debuttare in una finale Slam. Brava la Halep a non farla scappare via, contro-breakkandola immediatamente nel game successivo. Dopo un paio di turni di servizio tenuti agevolmente da entrambe, nel quinto gioco la Ostapenko è riuscita a strappare nuovamente la battuta a zero, ma – come accaduto ad inizio match – ha ceduto nuovamente, nel turno dopo, il suo servizio, permettendo alla romena di rientrare immediatamente nel parziale. Dopo un altro paio di giochi tenuti regolarmente dalla giocatrice alla battuta, è stata la Halep ad attaccare in un modo rivelatosi poi decisivo: il break conquistato nel decimo gioco (il quinto break totale su dieci game giocati nel set) le è valso infatti il primo set, 6-4 in 36’.

La chiara impressione è che sia la Ostapenko, nel bene e nel male, a fare la partita. Per lei 14 vincenti e 23 gratuiti nei primi 36 minuti di partita. Un’immensità in più rispetto a quelli della romena (rispettivamente 1 e 2), come al solito brava a difendersi e a rispedire dall’altro lato della rete qualsiasi palla. Disastroso il rendimento di entrambe con la seconda di servizio (27% a 25).

Altalena di emozioni anche nel secondo set. Partenza forte della Halep, che dopo essersi portata avanti 3-0 ha avuto più volte l’opportunità per il doppio break e 4 a 0. Ma è la che è iniziata la rimonta della lettone, tornata improvvisamente a colpire come suo solito e a collezionare vincenti su vincenti. Una volta riagguantata l’avversaria dapprima sul 3 pari, e poi sul 4 pari, complice anche la ritrovata fiducia e il sostegno sempre più crescente dello Chatrier, ha letteralmente travolto la romena, troppo passiva e tatticamente imprecisa nel trovare gli angoli del campo. La naturale conclusione di un match tanto-poco equilibrato non poteva che essere il terzo set.

Un terzo set nel quale la Halep – così come avvenuto nel secondo – ha invero avuto diverse occasioni per chiudere la partita e ascrivere il suo nome a quello delle campionesse slam e numero uno del mondo.

Ma ritrovatasi avanti di un break, dal 3-1 in poi è parsa spegnersi definitivamente. Da quel momento saranno ben 5 di fila i giochi della Ostapenko; emblematico, significativo, spartiacque il break da lei ottenuto sul 3 pari: nastro beffardo che devia la palla e anziché mandarla in corridoio la fa ricadere in campo, portando 4-3 avanti (e servizio) la ventenne di Riga.

Gli ultimi due game sono veloci e lineari, così come lo è stata, quest’oggi, la cavalcata trionfale della Ostapenko. Verso il suo primo titolo in carriera, verso la sua prima vittoria Slam ad appena vent’anni, lei che già si era messa in luce per essere una delle più giovani semifinaliste slam di questo secolo. Verso un qualcosa di insperato, da lei in primis, non avendo mai vinto una partita a Parigi, prima di quest’anno. Dall’altro lato sono la conclusione amara, e fin troppo rapida, di una pagina che per la Halep sarà, crediamo a lungo, dolorissima e difficile da superare.

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