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Roger Federer è il numero 1 più ‘anziano’ della storia: dove eravamo rimasti?

Roger Federer - Foto Ray Giubilo

Roger Federer è di nuovo sul trono del ranking Atp. La semifinale raggiunta nell’Atp 500 di Rotterdam gli permette di stracciare un altro record diventando il più ‘anziano’ numero uno al mondo della storia: con 36 anni, sei mesi e otto giorni strappa il primato ad Andre Agassi di 33 anni e 131 giorni ed è pronto a scrivere nuove incredibili pagine di storia. Il venti volte campione Slam è infatti pronto a riprendere da dove aveva lasciato e migliorare i suoi record in vetta alle classifiche mondiali. Federer era fermo a 302 settimane al comando del ranking, una buona occasione per ritoccare il suo primato e rendersi ancor più irraggiungibile per i suoi contemporanei Djokovic (quinto a quota 223) e Nadal (fermato, per il momento, al settimo posto con 167 e a sole tre settimane da McEnroe), allontanandosi ulteriormente da Pete Sampras, che ha chiuso la propria carrera con 286. Sempre di Federer, ovviamente, il record di settimane consecutive (234) al numero 1, fatto registrare dal febbraio del 2004 all’agosto del 2008.

Quattordici anni dalla prima ascesa al trono, cinque dall’ultima dopo la vittoria a Wimbledon 2012 che sembrava poter essere l’ultimo capolavoro di una carriera leggendaria. Un’idea spazzata via con un 2017 da urlo e un avvio di 2018 altrettanto da incorniciare: tre Slam in dodici mesi, una programmazione certosina e il ‘coup de théâtre’ con la wild card chiesta a Rotterdam mentre tutti pregustavano un duello a distanza con Nadal tra Acapulco e Dubai nella stessa settimana. Roger ha invece voluto bruciare tutti sul tempo nascondendo le proprie carte per un traguardo che, seppur non rivelato pubblicamente, era sempre in cima nella lista dei suoi obiettivi.

Adesso, per Federer, arriva la parte più difficile: mantenere la vetta con i 2000 punti in scadenza dopo la doppietta Indian Wells-Miami ma soprattutto decidere ancora una volta se sporcarsi le scarpe con la terra battuta in primavera o saltarla nuovamente per puntare tutto su Wimbledon, scelta rislutata vincente nel 2017. D’altronde, chiudere l’anno al numero 1 gli consegnerebbe l’ennesimo record: solamente Sampras ha chiuso in vetta per sei volte in carriera. Sfida accettata.

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