Amarcord

L’angolo del ricordo: Lamine Ouahab, l’impresa della carriera contro Kohlschreiber

Lamine Ouahab - Foto Facebook

Una carriera sottotraccia, talento innato e quell’impresa che descrive una carriera. L’11 aprile 2018 Lamine Ouahab, numero 617 ai tempi, scrive la storia battendo Philipp Kohlschreiber a Marrakech. 2-6 6-0 7-6 per l’algerino naturalizzato marocchino: un secondo set da urlo e una rimonta insperata nel terzo (era sotto 2-5) lo portano alla vittoria più importante sul circuito.

La forma fisica di Ouahab non ha precluso un successo non pronosticabile alla vigilia, forse il più ‘clamoroso’ dell’intera stagione. Se il talento arabo quel giorno, e non solo quel giorno, ha peccato di una preparazione insufficiente, lo stesso si può dire per lo stato mentale di un giocatore come Kohlschreiber, anche lui al di sotto delle aspettative che pregustavano un altro tipo carriera. Impossibile negare il peso del ko in Coppa Davis qualche giorno prima, contro David Ferrer.

Lamine invece il suo ingresso in top-100 non lo ha mai fatto, arrivando a toccare solamente la posizione numero 114. Sono invece 33 i titoli Futures, circuito in cui ha gravitato per la maggior tempo del tempo. Dietro la mancata esplosione di Ouahab sono tanti i fattori ad aver inciso: “Per 5 anni sono stato senza allenatore, preparatore atletico e manager – spiegò lui stesso -. Faccio tutto da solo, eppure riesco a competere contro giocatori forti. Non riesco ad essere costante, ma ho il livello necessario per battere dei top-100″. Una carriera piena di intoppi: “A volte è difficile viaggiare, mi è persino capitato di non poter andare a Wimbledon. Altre volte ho ricevuto il visto il giorno prima di partire, o addirittura il giorno stesso. Per noi arabi, certe questioni sono un problema. Non c’è niente da fare, se le cose resteranno così, difficilmente il mondo arabo potrà avere un buon giocatore”

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