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Coppa Davis 2017, Argentina-Italia 2-2: Berlocq batte Lorenzi in cinque set

Carlos Berlocq - Australian Open 2015 - Foto Ray Giubilo

Nell’ultima giornata di sfide tra Argentina e Italia, valida per il primo turno di Coppa Davis 2017, Carlos Berlocq supera Paolo Lorenzi in cinque set con il punteggio di 4-6 6-4 6-1 3-6 6-3 dopo 4 ore e 14 minuti di incontro. Così l’Argentina conclude la sua rimonta e riconduce la sfida in parità, dopo essere stata due set a zero sotto al termine della prima giornata. Domani l’incontro decisivo.

Oggi Paolo Lorenzi non ha mostrato la solita grinta posta nell’arco della sua carriera, cedendo fisicamente e mentalmente nella frazione decisiva dopo un weekend estremamente positivo. Tuttavia, è necessario dichiarare come la doppia interruzione, causa pioggia, ha destabilizzato notevolmente l’andamento dell’incontro e la psiche dei due giocatori, apparsi stremati al termine dell’incontro. Ampi meriti, comunque, al tennista argentino, molto bravo a rimanere concentrato fino all’ultimo quindici, spinto anche dall’incredibile pubblico sugli spalti.

In carriera, Paolo Lorenzi aveva affrontano in altre cinque occasioni il tennista argentino, imponendosi in tre circostanze a fronte di due sconfitte. Tuttavia, una delle due, è avvenuta proprio lo scorso anno in Francia, precisamente al Roland Garros, dove Berlocq lasciò soltanto cinque miseri game al nostro connazionale, giunto all’appuntamento scarico ed acciaccato. Ma nell’anno solare, Paolo è stato comunque in grado di riscattarsi, imponendosi nel contorno di Flushing Meadows in tre facili set.

In avvio di partita, entrambi i giocatori soffrono al servizio e sono costretti ad approdare ai vantaggi per mantenere il gioco di battuta. Tuttavia, è Paolo Lorenzi ad annullare la prima palla break nel secondo gioco ma, nel game successivo, il tennista romano è abile nel sfruttare la seconda opportunità a disposizione ed issarsi sul 2-1. Fino al 4-2, si procede linearmente con i turni di servizi ma, nell’ottavo game, Berlocq si porta sul 15-40 e riesce a controbrekkare l’azzurro, grazie ad un errore non forzato di quest’ultimo dovuto alla scarsa visibilità causa pioggia. Così l’arbitro decide di interrompere l’incontro per le condizioni atmosferiche avverse, sul punteggio di 4-4. Si ritorna in campo soltanto due ore e mezza dopo. Berlocq, alla battuta, dopo aver sprecato una palla per portarsi avanti, è costretto a cedere il proprio servizio. Così Lorenzi, nel decimo game, è chiamato a servire per il parziale: occasione sfruttata perfettamente, con un ace definitivo che decreta la chiusura della frazione.

Nel secondo set, Lorenzi sembra in totale controllo della partita e si procura ripetutamente dei break point. L’occasione giusta capita nel terzo game, quando il tennista romano riesce a sfruttare le occasioni e portarsi in vantaggio nel parziale, per 2-1. Ma la reazione del tennista argentino non si fa attendere ed avviene un inaspettato controbreak immediato. In seguito, nessun giocatore rischia nulla sui propri servizi fino al 4-3, quando Lorenzi si salva in extremis salvando un perfido break point e riesce a tenere, nonostante le difficoltà emerse, il turno di battuta. Sul 5-4, però, la situazione negativa si ripresenta e, in tal caso, Lorenzi non riesce a ripetersi, cedendo il servizio e, conseguente, anche il set, per sei giochi a quattro.

Nella terza frazione, Paolo sembra stordito e non riesce ad operare delle contromosse utile per scardinare il piano di gioco dell’argentino. Quest’ultimo, rinvigorito dalla vittoria del secondo parziale, compie un avvio sprint anche nella terza frazione, operando un break letale nel quarto gioco grazie ad un errore di dritto commesso dall’azzurro. Lorenzi non risulta incisivo nemmeno in risposta (solo 2 i punti conquistati nel terzo set su questo fondamentale) e cede definitivamente il parziale perdendo a 30 la battuta nel sesto game, quando Berlocq si porta sul 5-1 per poi chiudere, dopo pochi istanti, con il punteggio di 6-1.

Nel quarto parziale, la partita sembra pendere definitivamente a favore dell’argentino, ma uno scatto di orgoglio misto ad una maggiore solidità da fondo campo permettono a Lorenzi di rientrare nell’incontro e di ottenere un break preziosissimo nel quarto gioco. Tuttavia, nel game successivo, il tennista romano è costretto a fronteggiare una palla break, prontamente annullata da una perfetta palla corta, e successivamente consolida il vantaggio con una buona prima di servizio. Berlocq sembra aver accusato il colpo, non si aspettava un rientro forsennato dell’italiano ed adesso è il sudamericano a tentennare, offrendo palle break in ogni game di battuta. Tuttavia, riesce a rimanere ancorato al parziale ma non desta alcun pericolo in risposta. Una nuova interruzione per pioggia fa rientrare i giocatori negli spogliatoi per oltre un’ora e mezza. Alla ripresa, Lorenzi mantiene i restanti due turni di battuta e conduce il match al quinto e decisivo set, aggiudicandosi il parziale con il seguente punteggio: 6-3.

Nel quinto set, Berlocq riprende in mano la situazione e, dopo aver sprecato due palle break nel secondo game, ottiene il fatidico break nel quarto game, concedendo soltanto un punto nei suoi tre turni di battuta. In pochi minuti, dunque, Lorenzi si ritrova sotto 1-4, in una situazione quasi compromessa. Nel sesto game, Berlocq si procura un’ennesima palla break, che assume i connotati di un match point, ma questa viene annullata da un dritto vincente di Lorenzi: scoppiano le polemiche, in quanto la palla è stata osservata out da Berlocq ma non dal giudice di linea. Sarà necessario l’intervento del supervisor per placare la diatriba. Così, dopo svariati minuti, Lorenzi riesce a mantenere il turno di battuta e rimane ancorato al match: 2-4. Nel gioco successivo, Lorenzi agguanta miracolosamente la parità, ma non si procura nemmeno un’occasione per operare un controbreak che lo proietterebbe nel match, così l’argentino si issa sul 5-2, ad un passo dalla vittoria. Dopo aver mantenuto facilmente la battuta, Paolo si porta avanti 15-40 nel gioco in cui Berlocq ha la chance di chiudere la partita con il proprio servizio, ma quattro banali errori consecutivi pongono fine all’incontro e Berlocq può alzare le braccia verso il cielo, come segno della sua impresa.

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