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A 36 anni, da numero 93 del mondo, Paolo Lorenzi si toglie la soddisfazione di raggiungere la finale agli Internazionali di tennis Città dell’Aquila (50mila$+H, terra), organizzata dalla MEF tennis Events del Patron Marchesini (con l’ottima Elena Marchesini a gestire ogni imprevisto con una energia fantastica). Il tennista toscano, allenato ed accompagnato nel capoluogo abruzzese dal suo storico Coach Galoppini, appariva negli ultimi mesi un po’ in declino, ed ecco che dal cilindro tira fuori una settimana quasi perfetta mettendo in fila prima lo spagnolo Boluda Purkiss, poi Balzerani e Baldi in due derby, il brasiliano Monteiro in semifinale prima di arrendersi in finale all’argentino Facundo Bagnis. Con questo risultato Lorenzi si dovrebbe piazzare intorno alla posizione 82 del ranking mondiale e Bagnis tornare in top 150.
Tra gli altri si sono distinti Baldi, Moroni e Quinzi, tutti giunti ai quarti di finale. Baldi è stato stoppato proprio da Lorenzi ed è ormai ad un passo dalla top 300 con il best ranking di 302; anche il romano Moroni da poco accasatosi alla corte di Burrieza in Spagna fa il best ranking al numero 257 e si dovrà solo valutare l’entità dell’infortunio che lo ha costretto al ritiro nel match contro Monteiro; Quinzi guadagna 10 posizioni (206 ATP) e dimostra ancora progressi in particolare al servizio. Anche il doppio ha parlato italiano con la vittoria del duo azzurro Baldi/Pellegrino. Tra i ragazzi che più si sono messi in mostra vogliamo segnalare due nostri azzurri: attenzione ad Andrea Picchione, tennista di casa a L’Aquila che si allena con Enrico Iannuzzi che nella veste di Coach si sta ritagliando uno spazi importante nel panorama italiano. Picchione ha messo in evidenza un ottimo timing sulla palla ed una propensione ad un gioco brillante ed offensivo pur perdendo contro Pietro Licciardi in quali. Anche il suo Coach Iannuzzi da ex numero 600 ATP è tornato in campo ed ha portato al terzo set il fortissimo Bonadio che è intorno alla posizione numero 400 del ranking. Per altro poi Bonadio è anche riuscito a qualificarsi battendo nel turno conclusivo il marsicano Gianluca Di Nicola, apparso in ripresa. Ha destato curiosità anche un giovanissimo Gianmarco Cerasari, Under 16, che è diventato il beniamino dei giocatori professionisti che hanno fatto a gara per scaldarsi con lui: Cerasari (già seconda categoria) è uno dei giovanissimi azzurri in rampa di lancio.
Sull’erba di Ilkley in Gran Bretagna (150mila$, grass) vince l’ucraino Stakhovsky, specialista dell’erba in un torneo che ha visto il nostro Fabbiano spingersi fino ai quarti di finale e Travaglia fermarsi al secondo turno. A Fergana, Uzbekistan (75mila$+H, Hard) trionfa il serbo Milojevic, in un tabellone in cui l’unico azzurro Bega è uscito al primo turno. Sulla terra slovacca di Poprad Tatry (75mila$+H, terra) il padrone di casa Kovalik conquista il trofeo e avvicina la top 100 in cui secondo noi presto entrerà in forza della sua grande capacità atletica. Fuori subito Matteo Viola. In Francia si è giocato a Blois (50mila$+H, terra)dove l’uomo nuovo è l’olandese Scott Griekspoor, 27 anni e ora al best ranking intorno alla posizione numero 200 e che può festeggiare anche il sorpasso in classifica al più considerato fratello Tallon Griekspoor, di 5 anni più giovane, fermo alla posizione numero 228. L’olandese in finale ha superato il canadese next gen Auger-Aliassime, ormai lanciato verso la top 100. In evidenza e costante crescita ancora il cileno Garin e tra gli azzurri bene Bobby Marcora che ha fatto secondo turno.
Futures
Il più importante Futures si è giocato a Tolosa (25mila$+H, terra) ed ha visto la vittoria del diciottenne russo Avidzba, che partendo dalle quali è arrivato al primo titolo professionistico. In Canada a Calgary (25mila$, Hard) bene il boliviano Aguilar semifinista nel torneo in cui la testa di serie numero 1 è il canadese Diez, sconfitto però dall’americano Kwiatkowski. In Ungheria, a Budapest (25mila$, terra), il padrone di casa Zsombor Piros, diciottenne al primo titolo Pro, vince battendo in finale il romeno Dima. Tommy Paul torna a giocare un Futures dopo un anno, sceso in classifica anche a causa di un infortunio e fa finale a Winston Salem (25mila$, Hard) perdendo dal sorprendente connazionale Redlicki già finalista la scorsa settimana sempre in USA. Ad Havre in Belgio (15mila$, terra) trionfa Marvin Netuschil, tedesco di 26 anni al titolo numero 9 della carriera a livello Futures. Il bulgaro Kuzmanov sbanca Kalterkirken in Germania (15mila$, terra) mentre a Tumon, Guam (15mila$, Hard) vince il giapponese Shimizu. Benissimo l’allievo di Claudio Pistolesi, il veneto Francesco Ferrari, che ha raggiunto la semifinale al torneo di Kiryat Shmona in Israele (15mila$, Hard) perdendo solo da Ram-Harel, israeliano poi vincitore del torneo.
Veniamo a Sassuolo, Italia (15mila$, terra) dove il protagonista assoluto è stato Pietro Rondoni, sia nel doppio vinto in coppia con Omar Giacalone, sia in singolare dove ha saputo sconfiggere anche il tedesco Heller in finale. Ora per Rondoni, prossimo top 400 ATP, si spalancano le porte delle qualificazioni dei Challenger dove deve dimostrare di avere il livello. Bene anche Andrea Guerrieri che raggiunge il suo best ranking in top 800 e a soli 19 anni si propone come outsider nei tornei Futures come qui a Sassuolo dove è giunto in semifinale. Chi ha stupito l’intero mondo del tennis è stato Luca Nardi, capace di raggiungere i quarti di finale e conquistare così i primi punti ATP a soli 14 anni e 10 mesi. Da Lucky Loser è entrato nel tabellone principale e da lì è partita la sua scalata: prima ha superato il cileno Bastian Malla, giocatore che non si batte mai da solo, e poi lo svizzero Martinez meno talentuoso ma pur sempre un Pro. In questi giorni si sono sprecati i complimenti e i commenti nei confronti del giovanissimo pesarese, ovviamente punta di diamante dell’orbita federale, nato e cresciuto al Baratoff, storico circolo di Pesaro. Papà Dario, notaio in uno studio cittadino, e mamma Raffaella hanno altri due figli, Giulia (che è una nuotatrice) e Niccolò che a 21 anni sta privilegiando gli studi universitari e che in passato è stato il punto di riferimento di Luca. Solo da qualche mese Nardi ha intensificato gli allenamenti; fino allo scorso anno i genitori con i suoi Maestri (Antonini, Sani e Costantini) lo hanno lasciato davvero crescere con molta serenità, giusto un paio d’ore al giorno dopo aver terminato i compiti. Ora, dopo la vittoria nel 2017 al Les Petit As di tarbes, il campionato del mondo U14 e dopo questi primi punti ATP, Luca, la sua famiglia e i suoi coach dovranno affrontare un altro terribile avversario: la notorietà. Un onda, emotiva e mediatica, da saper cavalcare, senza ovviamente l’esperienza per poterlo fare data la giovanissima età. Pensiamo solo al clamore che hanno fatto alcune dichiarazioni di Stefano Pescosolido che lo ha paragonato a Federer: in realtà il riferimento era solamente per la “facilità” di gioco, per un bel timing sulla palla, non certo per altre caratteristiche che per altro è troppo presto per valutare vista l’età. Oltretutto Luca Nardi, pur completissimo come bagaglio tecnico, gioca il rovescio bimane. Comunque quello che si può dire è che il ragazzo ha tutto per emergere, tecnicamente è ben costruito con un diritto importante, sa giocare a rete, serve bene e vario, e anche come atteggiamento in campo appare molto maturo.
Il coreano Yunseong Chung vince a Daegu in Korea del Sud (15mila$, Hard) mentre l’altro asiatico Tseng di Taipei trionfa a Povoa de Varzim in Portogallo (15mila$, Hard). Lo spagnolo David Perez Sanz senza perdere un set vince in Sri Lanka (15mila$, terra) e riconquista qualche posizione in classifica ritornando in top 400 (è stato 216 ATP un paio di anni fa). Un altro spagnolo Roca-Batalla vince ad Hammamet in Tunisia (15mila$, terra) e conquista il diciannovesimo titolo Futures a soli 25 anni, anche se appare ancora non pronto a livello Challenger. Nell’altro torneo statunitense della settimana a Rochester nello Stato di New York (15mila$, terra) Alex Rybakov centra la seconda finale consecutiva dove affronta il russo Kalovelonis.