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Atp Vienna 2018: Anderson batte Nishikori in finale e si qualifica per le Atp Finals

Kevin Anderson - foto Adelchi Fioriti

Kevin Anderson batte 6-3 7-6(6) Kei Nishikori e vince il primo titolo Atp 500 in carriera a Vienna, succedendo a Lucas Pouille, trionfatore a casa sua qui l’anno scorso.Una vittoria che dà la possibilità al sudafricano di partecipare nuovamente alle Atp Finals londinesi di novembre. Per il giapponese comunque le speranze sono ancora vive, considerando le incerte condizioni fisiche di Juan Martin Del Potro e la posizione in bilico di Dominic Thiem.

Un successo meritato per Anderson, che avuto un percorso tortuoso per giungere all’atto finale, perdendo un set sia contro Basilashvili che con Verdasco, sfruttando il ritiro di Borna Coric. Una grande gioia per un tennista che attraverso il lavoro e la costanza si toglie sempre qualche soddisfazione, come le finali Slam di Wimbledon e US Open. Oggi ha dimostrato di averne di più, soprattutto nei momenti importanti del match, sfruttando le chance a disposizioni, dominando il primo parziale dopo il turning point del quarto gioco e il tie-break finale. Tie-break ancora decisivo peraltro, dato che è stato determinante in altre 4 sfide tra i due, con il classe ’85 avanti 4-1 con quello di oggi.

La sconfitta del nipponico invece grida ancora vendetta, soprattutto dopo un cammino perfetto, in cui ha superato Tiafoe e Khachanov come NextGen, Dominic Thiem come papabile vincitore e l’outsider kazako Kukushkin: la troppa frenesia, e sfortuna, lo hanno fermato. Conquisterà Londra?

PRIMO SET – Anderson fa il suo esordio alla battuta in maniera solida, come suo solito fare: sin dalle prime battute, si percepisce che il giapponese non può perdere il servizio, dato che si giocherà soltanto sul suo.

Infatti, già nel secondo gioco arriva la prima palla break del match, in favore del sudafricano, ma un ace di Nishikori salva la situazione. Anderson sale 2-1 senza problemi alla battuta, mentre il giapponese, deve lottare, nel game più lungo del set di oltre 10 minuti: il classe ’85 ottiene altre due chance di break, salendo in cattedra con due risposte fulminanti. Poi, il numero 11 al mondo, si salva ancora, sfruttando questa volta gli errori del sudafricano, che ottiene un nuovo tentativo di break. Nishikori ha 4 possibilità di chiudere il game, ma dopo essere incappato in due doppi falli, tutta la fatica si rivela inutile: l’africano brekka, confermandolo successivamente per il 4-1.

Nishikori per la prima non ha difficoltà nel mantenere il servizio, cosa che invece non accade al sudafricano, costretto addirittura ad annullare la prima palla break dell’asiatico: l’estrema soluzione serve&volley, gli permette di salire 5-2 ed ipotecare il set.

Il classe ’89 appare in crescendo nel finale di parziale, tanto da mantenere di nuovo il servizio e addirittura di guadagnarsi un’altra chance: le risposte profonde ed insidiose mettono in difficoltà il finalista di Wimbledon, che, poi, al terzo tentativo, vince il primo set per 6 giochi a 3.

SECONDO SET – Continuando sulla falsa riga di fine primo set, Nishikori sembra più in palla dell’avversario, a sua volta più fredda nei momenti più importanti. Anderson allo stesso modo non ha problemi, anche se nel 4° gioco, con il giapponese sul 2-1, deve spuntarla ai vantaggi, dove piazza il primo, fondamentale, ace del set.

Gli scambi si infittiscono nel gioco successivo quando Nishikori deve spuntarla sulla distanza: il sudafricano poi firma il 3-3 al servizio con due ace. Il nipponico coglie il primo rischio in un match privo di colpi di scena: recuperato con particolare facilità il gap, il 4-3 e il nuovo vantaggio è in favore del finalista US Open 2014.

Anderson non ha problemi per il 4-4, quindi, la tensione sale: l’asiatico parte di nuovo con l’handicap, recupera un punto meraviglioso e poi piazza l’ace. Gli dei del tennis sembrano sudafricani, dato che il nastro dà la palla break ad Anderson, che si gioca il pre-match point sotto rete: Nishikori recupera in maniera sublime. Il nipponico si salva ancora e sale 5-4: nel decimo gioco, Nishikori prova a comandare lo scambio, il braccio di Anderson va a meraviglia e il secondo set prosegue sul 5-5.

Il giapponese non ha problemi, quindi si assicura almeno il tie-break: sul servizio dell’avversario, la pressione sale e gli scambi si infittiscono. Anderson incappa in un pericoloso doppio fallo, ma con costanza e coraggio supera lo scambio ad altissimo livello che gli concede il 6-6.

Il 4° tie-break tra i due si apre con una “sportellata” del finalista US Open 2017, che poi con due servizi vincenti sale 3-0 in una partenza sprint: Nishikori sale in cattedra con un grande contropiede, quindi Anderson spreca un rovescio incrociato comodo, ma il sudafricano sfrutta ancora un mini-break.

Il sudafricano sale 5-2 grazie ad un vincente ed un ace certificato da hawk-eye: Nishikori non molla e va 5-3 con un ace, ma poi concede tre match point ad Anderson. Al primo tentativo utile, il numero 8 al mondo vince 7-6 il secondo set e conquista il primo Atp 500 in carriera.

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