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Il weekend statunitense di Beaver Creek cominciava quest’oggi con il Supergigante sulla classica Bird of Pray, che ha visto il trionfo dell’austriaco Vincent Kriechmayr, al suo primo successo in Coppa del Mondo, che si è imposto sul norvegese Kjetil Jansrud. Terzo posto per il veterano Hannes Reichelt, a testimoniare l’ottima giornata per il wunderteam. Piuttosto male gli azzurri, il migliore dei quali è stato Dominik Paris, decimo, che ha preceduto di due posizioni Christof Innerhofer, dodicesimo.
Le aspettative per l’Ital-Jet erano importanti, in virtù di una pista che da sempre rappresenta un punto di riferimento tra i pendii più tecnici, e in quanto tali potenziale terreno di conquista per gli azzurri. Nonostante queste premesse i primi a partire, Innerhofer e Paris, non hanno interpretato al meglio il tracciato, penalizzati soprattutto per aver concesso troppo rispetto al tracciato nonostante non abbiano commesso errori particolarmente rilevanti.
Come nella migliore tradizione di questa specialità a fare la parte del leone sui lunghi e veloci curvoni di Beaver Creek sono stati gli austriaci, su tutti in particolare Kriechmayr e Reichelt, staccati tra loro di soli 3 decimi. Per loro il primo vero test è stata la discesa di Svindal, che nonostante un ottimo finale di gara è stato di fatto penalizzato da un atteggiamento sin troppo guardingo nel resto della gara. La sfida Austria-Norvegia non era comunque finita, con la gara di Kjetil Jansrud che poteva già dare delle risposte importanti e così è stato, con il ragazzo di Stavanger bravo a limitare i danni lì dove Kriechmayr aveva accumulato il maggior vantaggio, e bravo a recuperare fino a una seconda posizione a soli 23 centesimi dall’austriaco.
La gara si è decisa in pochi centesimi, con i primi dieci classificati racchiusi in meno di un secondo. A decretare la giornata azzurra in tutta la sua negatività è stata infine la prova di Peter Fill, l’azzurro più atteso della vigilia, che non è riuscito a recuperare un brutto errore patito nella prima parte di gara, anzi andando ad accumulare ancora ritardo nel resto del tracciato, finendo di fatto fuori dai primi 15.
Ecco le pagelle della gara:
AKSEL LUND SVINDAL 6,5: Che non sia ancora al top il norvegese lo si nota in giornate come questa, in cui la visibilità non ottimale gli causa un atteggiamento sin troppo difensivo, ciò nonostante la sua classe gli permette di portare a casa un discreto sesto posto, utilissimo in prospettiva Coppa del Mondo.
VINCENT KRIECHMAYR 9: Dopo tre podi per il 26enne di Gramastetten è arrivato finalmente il grande giorno, protagonista di una gara praticamente perfetta dove ha di fatto pennellato i lunghi curvoni della Birds of Prey spingendo dalla prima all’ultima porta.
KJETIL JANSRUD 8,5: L’unico ad opporsi al duopolio austriaco, Jansrud ruba l’occhio per tutta la gara, spingendo senza perdere in scorrevolezza.
HANNES REICHELT 8: Gara praticamente in fotocopia rispetto al connazionale Kriechmayr, per lui 43° podio in carriera in Coppa del Mondo e una carriera che, anche alla luce dei recenti infortuni, a 37 anni sembra non finire mai.
CHRISTOF INNERHOFER e DOMINIK PARIS 5,5: L’impressione è che Christof, così come Dominik, abbiano perso un’occasione. Una pista che andava piuttosto d’accordo con le rispettive caratteristiche tecniche, ma un risultato che forse è frutto di un eccessivo rispetto che i due scudieri azzurri hanno portato alla pista, finendo la gara intorno alla decima posizione ma con molti rimpianti.
PETER FILL 5: Giornata storta per l’altoatesino, male nella prima parte a causa di una brutta sbavatura che lo ha di fatto estromesso dalla lotta per il podio, ma male anche nella parte finale dove senza commettere particolari errori ha continuato ad accumulare ritardo fino agli 1”34 finali.