Giochi Olimpici invernali giovanili Lillehammer 2016

Lillehammer 2016, Lara Malsiner: “Un’Olimpiade fa combattere ancor di più”

Lara Malsiner - Foto Pentaphoto

Lara Malsiner è una delle giovanissime carte azzurre pronte alla sfida dei Giochi Olimpici invernali giovanili in partenza a Lillehammer, storica località norvegese per gli sport invernali. La ragazza del 2000, originaria di Ortisei, e che condivide la passione per il salto con gli sci con la sorella Manuela di tre anni più grande, arriva da una stagione dove nella Alpen Cup è arrivata persino alla vittoria, a cui fanno da corredo nella stessa categoria altri sette podi in carriera. Alla prima gara in Coppa del mondo (che per il salto con gli sci al femminile, pensate, esiste solo dal 2012) è riuscita perfino nell’impresa di ottenere il primo punto in carriera, proprio grazie ad un trentesimo posto. In questa intervista esclusiva a Sportface.it, la giovane altoatesina racconta la sue prospettive ai Giochi, la sua stagione e come tutto è cominciato, grazie alla sorella ed ai suoi idoli, e di come vorrebbe che continuasse, in uno sport che sta prendendosi il suo meritato spazio di fama.

Innanzitutto una domanda sui Giochi Olimpici giovanili a cui stai per partecipare. Un’occasione molto importante in cui rappresenti l’Italia già così giovane. Cosa ne pensi di questa opportunità e di questo evento? Che obiettivi ti poni per la tua gara?
“Per me è un grandissimo onore poter partecipare ai Giochi Olimpici giovanili, rappresentando l’Italia. Spero di dimostrare che il salto femminile sta crescendo anche nel nostro paese, raggiungendo un posto nei top ten.”

Quali pensi siano i migliori pregi di un evento come i Giochi Olimpici giovanili, che coinvolgono giovanissimi atleti come te, ancora ai primi anni di gare internazionali?
“Secondo me i migliori pregi di un evento come questo sono che noi atleti possiamo già nei primi anni di gare internazionali fare tantissima esperienza e vedere a quale livello siamo in confronto ad altri atleti di tutto il mondo e di circa la nostra età. In più, mi sembra che tramite eventi come questo l’idea di dove un giorno voglio arrivare e di cosa voglio raggiungere diventa ancora più chiara, e questo mi fa combattere ancora di più per i miei sogni”.

In questa stagione è arrivato il primo punto in Coppa del mondo, proprio a Lillehammer dove gareggerai ora, ma anche la prima vittoria in Alpen Cup un mese fa. Come valuti la tua stagione finora? In cosa pensi di dover maggiormente lavorare per crescere al meglio?
“Finora la mia stagione è andata abbastanza bene. Sono molto contenta di essere stata in grado di fare il mio primo punto di Coppa del mondo, peraltro la prima volta che ho potuto partecipare. Per poter crescere dovrò sicuramente imparare a non agitarmi troppo prima di una gara e mantenere tutta la calma del mondo, quella che ho normalmente”.

Come è nata la passione del salto con gli sci quando eri molto piccola?
“Ho iniziato a praticare questo sport grazie a mia sorella maggiore Manuela che lo praticava già. Assistendo ai suoi allenamenti è venuta la voglia anche a me di provare a saltare”.

Quanto è positivo poter condividere questa passione con tua sorella Manuela?
“Per me è molto positivo, perché così c’è qualcuno in famiglia che mi capisce al meglio quando parlo del salto. Se a volte ci alleniamo senza allenatore, ci teniamo compagnia e non diventa mai noioso”.

Come è stato il primo salto in assoluto dal trampolino? Avevi paura?
“Prima di effettuare il mio primo salto sono entrata in paranoia più volte, e per la paura ero rigida e per nulla rilassata. Quando mi sono finalmente sciolta e tranquillizzata, e sono atterrata sana e salva, mi sono accorta di non dover aver paura, e con ogni salto la passione è cresciuta”.

Il salto con gli sci al femminile è uno sport molto recente e in Italia non molto diffuso. Quali sono le maggiori difficoltà per voi?
“Noi ragazze abbiamo la fortuna di aver due bravissimi allenatori ed anche una squadra ottimamente armonizzata ed unita. L’unica difficoltà io la ritrovo nelle strutture, che in Italia mancano e questa mancanza ci costringe ad allenarci spesso all’estero”.

Invece all’estero si sta diffondendo molto. Dove o in quali gare hai visto tanto pubblico o più tifo in generale?
“Il salto si sta diffondendo moltissimo in Slovenia, dove quasi ognuno prova passione per questa disciplina, che ha peraltro tanti campioni sloveni. Il maggior pubblico finora l’ho visto in Germania, ma anche lì una gran parte dei tifosi sono spesso sloveni”.

Pratichi altri sport oltre al salto con gli sci? O hai in generale altre hobby?
“Nel mio tempo libero vado molto volentieri a nuotare, arrampicare e d’inverno a sciare”.

Come riesci a conciliare lo sport con la vita da adolescente e la scuola?
“Devo dire che con la scuola non è sempre facile, ma io sono una ragazza molto disciplinata, e con la disciplina giusta si può raggiungere ogni obiettivo”.

Chi sono i tuoi idoli?
“I miei idoli più grandi sono Sara Takanashi, Peter Prevc (la giapponese e lo sloveno sono leader di Coppa del mondo, ndr) e suo fratello Domen, che ha solo un anno più di me ed è già nei top ten in Coppa del mondo”.

Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
“I miei sogni a breve termine sono dei bei piazzamenti nella top ten nei Giochi Olimpici giovanili ed anche al Mondiale giovanile che ci sarà tra poco. Un sogno un po’ più lontano invece è semplice: quello di essere tra le tre saltatrici migliori del mondo.”

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