Biathlon

Biathlon, Lisa Vittozzi: “Posso fare bene a Oslo, mi sento sempre più in forma”

Lisa Vittozzi - Foto Michele Galoppini

Classe 1995, di Lisa Vittozzi sorprende soprattutto la maturità. Anche l’amica e compagna di squadra Dorothea Wierer la descrive come una ragazza molto più “grande” della propria età e, vuoi perché ormai caposaldo della staffetta azzurra, vuoi perché presente sempre in Coppa del mondo, stupisce sempre vedere quella data di nascita vicino al suo nome. Cecchina quasi infallibile, la sappadina fa del poligono in piedi il suo punto di forza, ma con il tempo sta crescendo anche sugli sci. Noi di sportface.it l’avevamo già intervistata qualche settimana fa, prima del suo compleanno e della tournée americana, e l’abbiamo risentita alla vigilia di questo Mondiale di Oslo, il suo secondo tra i “grandi”.

Ti abbiamo visto andare forte in allenamento, come ti senti?
Speriamo, mi sento bene, tiro bene sempre, spero di fare belle gare. Ho buone sensazioni anche per la forma fisica, al tiro sono molto tranquilla, faccio sempre quello che ho dentro, mi viene più facile e si sta poco, dall’altra parte devi essere perfetto.

Hai fatto una frazione in staffetta a Presque Isle molto positiva, anche se c’è stata una pausa lunga, può comunque essere un buon traino per arrivare ai mondiali?
Io sono prontissima, mi gasa tantissimo essere in prima frazione, non so perché, voglio sempre essere tra le prime per lasciare gli altri in condizioni di fare bene. A Presque Isle è stata una prova positiva anche se ho faticato a mettere una ricarica perché si è ghiacciato, ero incavolata nera e in piedi ho fatto una raffica, mi sono detta ‘così mi vado a prendere quello che mi spetta’.

Dicevi che sparare in piedi ti viene molto più facile. Noi abbiamo provato oggi ed è stato un disastro allucinante, qual è il segreto per sparare in piedi?
In piedi devi essere molto stabile, coordinare molto la respirazione perché altrimenti il fucile balla. A me viene facile e mi piace di più sparare in piedi. A terra, col fatto che hai la posizione, è un po’ più gestibile, però va bene anche lì.

In Canada comunque non solo in staffetta ma anche nella sprint è arrivata una prestazione molto positiva, saresti stata a ridosso della top ten se la pista non si fosse velocizzata. Questo ti dà fiducia?
Sì, quello è stato positivo, ad inizio stagione ho faticato e quando non sei brillante dal punto di vista atletico hai sempre un po’ di dubbi, so di fare bene al poligono ma dall’altra parte magari ci sono prestazioni che non mi vanno tanto a genio. Sono contenta per come è andata in Canada perché pur non sentendomi molto bene al mattino ho rischiato di entrare tra le prime dieci e mi ha dato la carica per il giorno dopo quando abbiamo quasi rischiato il podio. Per il Mondiale ho la consapevolezza di poter fare bene.

Tu hai già vissuto da protagonista il Mondiale lo scorso anno a Kontiolahti, cosa significa andare ad attaccare le medaglie su questa pista norvegese?
Sicuramente sono fiduciosa, sono contenta che già lo scorso anno mi è stata data fiducia schierandomi in prima frazione, quest’anno sono riuscita comunque a fare un buon risultato nella mia frazione, parto fiduciosa e spero di fare bene.

Ti senti più a tuo agio in gare individuali o di staffetta?
Fare la prima frazione mi mette carica, va sempre bene, comunque anche nelle gare individuali, adesso che la mia forma sta crescendo, mi sento molto meglio.

SportFace