Editoriali

DiaRIO olimpico – Dall’Italia al Brasile, la favola senza medaglia della sognatrice Moellhausen

Nathalie Moellhausen - Foto di Marie-Lan Nguyen - CC BY 2.5

Dall’Italia al Brasile per vincere una medaglia a Rio de Janeiro. Sulla pedana gialla, baciata pochi mesi fa durante la Coppa del mondo e ritrovata oggi, nella bolgia della Carioca Arena 3, quasi per magia, l’ex azzurra della spada Nathalie Moellhausen ha davvero sfiorato una clamorosa impresa. Sostenuta a gran voce dal pubblico di casa, la trentenne d’origine milanese con casa a Parigi e passaporto brasiliano, nazione per la quale ha deciso di abbandonare l’Italia tre anni fa, si è spinta fino ai quarti di finale, prima di arrendersi non senza lottare alla francese Rembi.

Una favola olimpica senza medaglia, ma con lieto fine. “Felice o delusa? Cinquanta e cinquanta. Perché questa medaglia l’avevo sognata tanto. Quando sono venuta qui a Rio per la Coppa del mondo, due mesi fai, ho baciato la pedana gialla: proprio lì per tutte queste settimane ho immaginato di tirare ed è successo davvero. Certo manca la medaglia”. Sarebbe stato un risultato incredibile per la spadista Nathalie, un bronzo individuale e due medaglie a squadre (un oro e un bronzo) al Mondiale con la maglia dell’Italia tra il 2009 e il 2011. Poi, dopo l’Olimpiade di Londra e un anno di stop, la decisione di abbracciare la nazionalità brasiliana, sfruttando il passaporto della mamma, la stilista Valeria Ferlini, per tornare protagonista proprio sulla pedana olimpica di Rio.

Un sogno realizzato, pur in assenza della medaglia. “Mi sento italiana e brasiliana allo stesso modo – ha spiegato la Moellhausen a fine gara – È un processo di evoluzione: adoro tornare in Italia, vivo in Francia e vengo spesso in Brasile. Diciamo che non mi annoio”. Per inseguire il sogno a cinque cerchi, a Parigi Nathalie ha scelto la guida di Laura Flessel, ex campionessa francese capace di vincere per due volte di fila il Mondiale, un’impresa riuscita a poche elette tra cui Rossella Fiamingo. “Cosa faccio ora? Vado avanti e gareggerò per il Brasile – ha concluso con un sorriso la Moellhausen – Ho ancora tanto da dare”. Chissà se la cittadina del mondo Nathalie potrà coronare il sogno a cinque cerchi a Tokyo, tra quattro anni.

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