Rio 2016

Calcio, Hope Solo: “Zika mi spaventa, non voglio un figlio malato”

Hope Solo - Foto Ampatent CC BY-SA 3.0

Oggi non andrei a Rio, non voglio correre il rischio di avere un figlio malato”. Come la tuffatrice azzurra Tania Cagnotto anche l’americana Hope Solo, portiere della nazionale di calcio, ammette la paura di partecipare ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro a causa del virus Zika che sta terrorizzando il mondo: “Non ho ancora programmato una gravidanza con il mio compagno (l’ex stella del football americano Jerramy Stevens, ndr) e non so quando arriverà quel giorno, ma voglio avere il diritto di avere un figlio in piena salute. Posso accettare di mettere a rischio la mia salute per rappresentare gli Stati Uniti ai Giochi Olimpici, ma non posso essere costretta a scegliere l’Olimpiade per poi dover affrontare una maternità a rischio. Nessuna atleta dovrebbe essere messa di fronte a questo dilemma”.

Nei giorni scorsi i media americani e brasiliani avevano lanciato l’indiscrezione secondo cui il Comitato olimpico americano avrebbe dato indicazioni di lasciar libera scelta agli atleti per la partecipazione o meno ai Giochi, ma è subito arrivata la smentita ufficiale. La nazionale di calcio statunitense, campione del mondo in carica, deve affrontare ancora la qualificazione per Rio de Janeiro e per una volta, forse, le atlete non saranno poi così deluse in caso di fallimento, come spiegato dalla 34enne Hope Solo. Il torneo olimpico di calcio, tra l’altro, in gran parte lontano da Rio, in città come Manaus dove il rischio di infezione da zanzare è ancora più alto. “E io non voglio avere un figlio malato”, ha spiegato il portiere sulle colonne di Sport Illustrated.

SportFace