Meravigliosa Viktoria Rebensburg che trionfa sulle nevi di Maribor davanti ad Ana Drev e Tina Weirather. Flachau non era un fuoco di paglia. Dovrebbero essere i giorni più freddi dell’inverno ma c’è aria di primavera a Maribor. La Pohorje 2, con i suoi 740 metri di altitudine in partenza e 340 all’arrivo, si presenta in condizioni non proprio ottimali, nella prima manche era già molto rovinata dopo i primi passaggi e non aveva consentito inserimenti rilevanti da parte delle atlete con pettorali alti. Migliori le condizioni della seconda, qualche buca ma nessuno stravolgimento particolare in classifica.
La Rebensburg in gigante conquista il terzo podio consecutivo e la seconda vittoria in serie, dopo un inizio di stagione che non aveva regalato troppe soddisfazioni alla campionessa olimpica di Vancouver. Nella seconda manche la tedesca, partita in penultima posizione, commette subito un errore dopo poche porte che la rallenta nel piano iniziale e al primo intermedio perde buona parte del vantaggio (quasi un secondo) che aveva in partenza sulla leader provvisoria, la sciatrice di casa Ana Drev. Ancora un po’ in ritardo di linea sul muro, Rebensburg continua a cedere centesimi ma nel finale fa valere la sua scorrevolezza e riesce ad incrementare il vantaggio, chiudendo in testa per 34 centesimi. Manca all’appello solo la leader della classifica di specialità , l’austriaca Eva-Maria Brem; considerato l’errore iniziale di Rebensburg, il suo compito sembra agevole, i 37 centesimi di vantaggio in partenza diventano 48 al primo intermedio, ma nella parte finale le buche presenti sulla pista Podgorje rovinano la giornata dell’austriaca che finisce quarta per la terza volta consecutiva e la sua leadership nella classifica di specialità è sempre più messa in discussione da Rebensburg che riduce il distacco a 50 punti quando mancano 2 giganti al termine della stagione.
Chi sembra averci preso gusto a restare sul podio è Ana Drev, ancora protagonista di un’ottima prova e che fa rimpiangere solo parzialmente al pubblico di casa l’assenza in pista di Tina Maze, al parterre a fare gli onori di casa ma il cui anno sabbatico ha sempre più l’odore di ritiro. Drev aveva già impressionato a Lienz dove era in testa dopo la prima manche ma nella seconda aveva vanificato tutto uscendo. La trentenne slovena, cresciuta all’ombra di Tina Maze, è riuscita nel gigante successivo di Flachau, dove aveva chiusa ancora in testa la prima frazione, a trovare il primo podio in carriera, un secondo posto che quest’oggi ha confermato rimontando dalla sesta posizione, conducendo una seconda manche sempre in spinta e senza sbavature. Terza Tina Weirather, quinta dopo la prima manche, che fa gara quasi alla pari con la Drev ma le finisce dietro per due soli centesimi.
Nessun cambiamento nel testa a testa per la classifica generale. Lindsey Vonn, attardata dopo la prima manche, in 12ma piazza ad oltre due secondi dalla Brem, prova il tutto per tutto nella seconda ma perde l’appoggio dello sci esterno e scivola quasi addosso agli addetti alla pista. Come a Flachau, però, Lara Gut non riesce ad approfittarne. La ticinese, terza dopo la prima manche, va un po’ bassa di linea dopo il primo cambio di pendenza e con una spigolata finisce per travolgere una porta. Vonn mantiene così i 45 punti di vantaggio che aveva.
Giornata senza acuto per i colori azzurri ma nel complesso una discreta prova di squadra. Federica Brignone esce nella prima manche. Migliore delle azzurre Nadia Fanchini, ottava, che non brilla nel piano iniziale ma recupera terreno nella seconda parte di gara che le valgono la rimonta di sette posizioni rispetto alla prima frazione. Alle sue spalle Marta Bassino che torna nelle dieci dopo le ultime opache prestazioni. Nelle 15 anche Manuela Moellg, e le sorelle Curtoni.