Formula 1

Leclerc, il sogno Mondiale rischia di andare in fumo a Baku. La Ferrari si scopre fragile e Verstappen scappa

Formula 1 partenza
Formula 1 partenza - foto LiveMedia/Florent Gooden / Dppi/DPPI

Così veloce al sabato, così drammaticamente fragile alla domenica. La Ferrari fa copia-incolla rispetto a Barcellona e in una Baku amarissima c’è un doppio zero che può risultare davvero una batosta da cui non se ne esce in chiave Mondiale. Il Gran Premio dell’Azerbaijan riporta definitivamente sulla terra la scuderia di Maranello, che dopo l’exploit iniziale continua a mostrare il potenziale più alto tra venerdì e sabato, ma quando bisogna far sul serio si scioglie come neve al sole. Fa maggior rabbia perché i problemi di affidabilità, prima Sainz all’idraulica con i freni che cedono, poi Leclerc con la power unit che smette di funzionare mentre il monegasco – anche in virtù di un’ottima strategia finalmente coraggiosa e aggressiva – era in testa alla gara e in modo anche saldo, arrivano con una macchina che di base funziona molto bene e che probabilmente sarebbe teoricamente anche superiore alla Red Bull.

Il fatto, però, è che poi vincono loro. E’ doppietta oggi, è Verstappen che torna alla vittoria e fa cinque in campionato, allungando in classifica piloti. Con Sergio Perez che completa l’uno-due e deve fare i conti con uno status ormai acclarato di secondo pilota: “Checo non lottare con Max” è un team radio duro per le sue ambizioni, anche se va detto che l’olandese oggi aveva realmente un passo migliore del compagno. Ma il team austriaco non ci pensa due volte, così come quando poco prima aveva ritardato il più possibile il rientro ai box in risposta al cambio gomme di Leclerc, nonostante Perez perdesse un secondo al giro. Ma è anche e soprattutto così che si vincono i Mondiali, non di certo con una macchina che si sta dimostrando sempre più fragile. E il sogno di Leclerc, che quest’anno finalmente ha una vettura all’altezza dal punto di vista delle prestazioni, ma purtroppo sempre meno da quello dell’affidabilità, rischia di andare in fumo.

C’è però tantissimo tempo per rimediare, ma occorre invertire la rotta subito. E quale migliore occasione della gara in Canada, un back-to-back provvidenziale per tornare a far esultare i tifosi del Cavallino. Probabilmente non avere il tempo per analizzare in modo approfondito quanto successo in Azerbaijan può essere il miglior modo per cancellare e resettare un quintetto di gare consecutive in cui ha sorriso solo la Red Bull, ora avanti a distanza siderale nella classifica costruttori. Dove, piano piano, si fa sotto anche la Mercedes, che ringrazia i guai della Ferrari e si spinge al terzo e quarto posto con George Russell che fa ancora una volta meglio di Lewis Hamilton, peraltro debilitato da problemi alla schiena causati dai saltellamenti di queste monoposto, particolarmente accentuati sulla sua vettura, considerati “odiosi” da tutti i piloti eccetto – a quanto pare – Alonso. Proprio il vecchio leone spagnolo è settimo dopo una bella gara, alle spalle di un altro big come Sebastian Vettel finalmente a punti in modo concreto. Anche Gasly si riscatta ed è quinto dopo gare difficili, un bravo va anche a Ricciardo che precede per una volta il compagno di team Norris, con Ocon che si piazza dietro alle due McLaren.

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