Formula 1

F1, pagelle gara GP Messico 2022: Verstappen nella storia, Ferrari assenti ingiustificate

Max Verstappen
Max Verstappen, Red Bull - Foto LiveMedia/Florent Gooden / Dppi/DPPI

Le pagelle della gara del GP di Messico 2022, valida per il 20esimo appuntamento del mondiale F1. Max Verstappen centra l’obiettivo al primo round utile, aggiudicandosi la 14esima vittoria in stagione, staccando tutti nella classifica dei piloti con più trionfi in una sola annata (Michael Schumacher e Sebastian Vettel erano a 13). A completare il podio sono Lewis Hamilton e Sergio Perez, mentre per vedere le Ferrari bisogna scendere in quinta e sesta posizione, un risultato molto negativo in questo finale di stagione sempre più in calando.

MAX VERSTAPPEN, 14: quattordici, come le sue vittorie stagionali. Anche in Messico non perde la concentrazione, scatta in maniera ottima e spinge come un martello su tempi velocissimi, non lasciando scampo a un tenace Lewis Hamilton.

LEWIS HAMILTON, 9: il pilota della Mercedes, per un cospicuo numero di giri a inizio gara, riesce a contenere benissimo l’onda Verstappen, mantenendo un distacco appena al di sopra del secondo. Forse la vittoria non arriverà, ma le Frecce d’Argento sembrano davvero poter insidiare il secondo posto alla Ferrari nella classifica costruttori.

SERGIO PEREZ, 6,5: una gara non da incorniciare davanti al proprio pubblico di casa. Un primo pit stop lento lo penalizza un po’, ma anche nei frangenti in cui è stato molto vicino a Hamilton, non è mai riuscito a crearsi davvero un’occasione per il sorpasso.

GEORGE RUSSELL, 7: perde due posizioni al via su Hamilton e Perez, con i quali non riesce a mantenere il contatto, e di fatto conduce una gara in solitaria, visto che le Ferrari non possono insidiare la sua quarta posizione. Nel finale, si prende anche il punto aggiuntivo per il giro veloce.

FERRARI, 3: weekend davvero desolante per i sostenitori del Cavallino. Tralasciando il distacco da Russell viziato dal pit stop finale di quest’ultimo, i 40″ patiti da Sainz su Perez (50″ per Leclerc) sono francamente imbarazzanti, ma quello che preoccupa è l’involuzione messa a confronto con la crescita costante della Mercedes.

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