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Una tappa “schizofrenica”, l’ottava del Tour de France 2017. A trionfare sul traguardo di Station des Rousses, nel Massiccio del Giura, è Lilian Calmejane; il 24enne francese, portacolori della Direct Energie, si impone in solitaria al termine di una frazione fatta di continui ribaltamenti. Al secondo posto si piazza l’olandese Robert Gesink (Team LottoNL-Jumbo), staccato di 37”. Gli uomini di classifica invece si controllano, in attesa della tappa di domani, indicata da molti come la più impegnativa dell’edizione numero 104 della Grande Boucle. Chris Froome (Team Sky) mantiene dunque la maglia gialla, con 12” sul compagno di squadra Geraint Thomas e 14” su Fabio Aru (Astana Pro Team), oggi sesto classificato sul traguardo.
Ritmi assolutamente folli caratterizzano questa ottava tappa, con partenza da Dole e arrivo a Station des Rousses dopo 187,5 km. La media della prima ora supera i 46 km/h, mentre si susseguono i tentativi di portare via una fuga; a farne le spese è Arnaud Demare (FDJ) che, in crisi nera sulla prima salita di giornata, concluderà a oltre mezz’ora di ritardo (ma entro il tempo massimo). In testa alla corsa si forma addirittura un drappello di quasi 50 corridori, con il gruppo maglia gialla a inseguire. Tra i corridori più attivi vi sono il campione olimpico Greg Van Avermaet (BMC Racing Team), il belga Serge Pauwels (Dimension Data), il francese Warren Barguil (Team Sunweb), ma anche l’azzurro Diego Ulissi (UAE Team Emirates).
L’azione buona si sviluppa sul penultimo GPM di giornata e vede protagonisti – oltre ai già citati Pauwels, Barguil e Van Avermaet – anche Calmejane e Gesink, Nicholas Roche (BMC Racing Team), Jan Bakelants (AG2R-La Mondiale) e Simon Clarke (Cannondale-Drapac). Il gruppo maglia gialla tirato dal Team Sky insegue con un ritardo nell’ordine del minuto e mezzo, ma appare presto evidente che saranno gli otto a giocarsi la vittoria di tappa. Lungo l’ultima asperità di giornata, a 18 km dall’arrivo, Calmejane rompe gli indugi e fa il vuoto; prima Roche e poi Gesink provano a riportarsi su di lui, ma invano. Il giovane francese è persino più forte dei crampi che lo colpiscono nel falsopiano finale, a 5 km dall’arrivo, e conclude vittorioso.
LE PAGELLE DELL’OTTAVA TAPPA
Lilian Calmejane 10
Il 24enne francese – già vincitore di una tappa alla Vuelta lo scorso anno e con altre 6 vittorie all’attivo in questo 2017 – coglie il successo più prestigioso di una carriera che è appena agli inizi. Conquistare una tappa al Tour de France, alla seconda stagione tra i pro’, non è certo cosa semplice: Calmejane lo fa nel migliore dei modi, con un’azione in solitaria, battendo corridori più esperti e titolati. Neppure i crampi hanno la meglio su di lui. Oltre alla vittoria di tappa, il portacolori della Direct Energie si fregia oggi della maglia a pois di miglior scalatore (sfilata al nostro Fabio Aru) e – come già nella terza tappa – del numero rosso come atleta più combattivo di giornata.
Robert Gesink 7
L’esperto olandese è bravo ad amministrarsi nel migliore dei modi e a cogliere la fuga giusta (tra i mille tentativi che si susseguono), ma nulla può contro un Calmejane che è semplicemente più brillante di lui.
Nicholas Roche 6
L’irlandese figlio d’arte si inserisce nella fuga buona di giornata, ma le gambe non lo assistono nel momento in cui Calmejane sferra l’attacco e – stremato – viene ripreso dal gruppo nel finale.
Serge Pauwels 6,5
Il belga della Dimension Data è tra gli animatori di questa ottava tappa. Va continuamente all’attacco e per molti chilometri è addirittura maglia gialla virtuale. Ma le troppe energie spese inizialmente non gli consentono sul più bello di giocarsi la vittoria di tappa.
Greg Van Avermaet 6,5
Il campione olimpico tenta in ogni modo di inserirsi nella fuga buona, con una condotta di corsa generosa e certamente dispendiosa. Nel finale va in riserva e deve cedere, ma gli va riconosciuto il merito di aver animato a più riprese questa frazione.
Diego Ulissi 5,5
Il nativo di Cecina è encomiabile nel cercare con insistenza la fuga giusta in una tappa che – piuttosto adatta alle sue caratteristiche – aveva cerchiato in rosso. Ma a conti fatti Ulissi sbaglia i tempi, non azzeccando l’azione decisiva e perdendo la possibilità di lottare per il successo.