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Pioli raggiunge Capello e Ancelotti, Ibra si supera: il Milan passa anche ad Udine

Stefano Pioli - Foto Antonio Fraioli

Il solito Milan. Quello del post lockdown che domina, sa reagire all’errore e vince. Stavolta a farne le spese è l’Udinese di Luca Gotti sconfitto per 2-1 al termine di una partita decisa dal solito Zlatan Ibrahimovic che segna ancora, fa segnare e decide una vittoria superando se stesso. Perché prima di oggi solamente due giocatori avevano fatto registrare una striscia di sei gare consecutive in gol in Serie A nell’era dei tre punti a vittoria: Andriy Shevchenko nel 2001 e lo stesso Ibrahimovic nel 2012. Oggi, 1 novembre 2020, il fuoriclasse svedese lo fa di nuovo con sette gol in quattro partite che lo proiettano in cima alla classifica capocannonieri della Serie A. Nei 90′ Ibrahimovic rimprovera i compagni, serve l’assist per l’1-0 di Kessie (per la sesta volta su sei è il Milan a segnare per prima) e nel finale decide la vittoria con un gol dei suoi, una sforbiciata nello spazio stretto in area dopo un rinvio sbilenco di Becao.

E se Ibrahimovic supera se stesso, Pioli raggiunge due altri colleghi illustri della storia del Milan. Solo due tecnici erano infatti riusciti nell’impresa di vincere cinque partite su sei in avvio di stagione: Fabio Capello nel 1995/96 e Carlo Ancelotti nel 2003/04. A complicare il percorso dei rossoneri alla Dacia Arena ci ha pensato lo stesso Milan con un fallo ingenuo di Romagnoli su Pussetto in area, dagli undici metri si è presentato De Paul senza sbagliare a tu per tu con Donnarumma interrompendo così la striscia di 49 partite consecutive senza un rigore a favore per i friulani. La strada l’ha tracciata Ibra nel finale ai microfoni di Dazn: “Pressione e responsabilità le prendo io, loro (i più giovani, ndr) devono solo lavorare”. Parole da leader che si sposano con quelle di Maldini nel pre partita a proposito della suggestione Scudetto: “L’obiettivo è la Champions League. Ma se si presenterà l’occasione per puntare a qualcosa di più, dovremo farci trovare pronti. Sognare non è vietato”. E il sogno a Udine continua.

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