La cosa più saggia l’ha probabilmente detta Barak: “Dobbiamo fare come Ranieri quando allenava il Leicester: stava per vincere il titolo ma a tutti rispondeva che l’obiettivo era la salvezza. Così dobbiamo fare noi“. Al Bentegodi l’Hellas Verona non solo batte un Napoli ancora scosso dalla disfatta in Supercoppa Italiana. Ma lo fa in rimonta dopo un avvio horror con tanto di gol dell’1-0 subito al primo minuto di gioco. Tante squadre si sarebbero disunite e avrebbero subito il contraccolpo psicologico. Non l’Hellas di Juric. Pressing asfissiante, organizzazione scientifica delle transizioni positive e crescita impressionante dei tanti giovani. Alla fine il risultato finale è un 3-1 che lascia poco spazio a discussioni. Dopo la rete di Lozano in avvio, l’Hellas continua a giocare come sa fare e trova i tre gol con i suoi giocatori più importanti: Dimarco, Barak e Zaccagni (partecipazione attiva a tre delle ultime quattro reti), ancora una volta decisivi. L’Hellas Verona ha vinto quattro delle prime nove partite casalinghe di questo campionato e nell’era dei tre punti a vittoria ha fatto meglio solamente nel 2013/14. E l’Europa non è lontana ma come dice Barak: “L’obiettivo è la salvezza”, anche se quota quaranta è lì a dieci punti.
Quota quaranta lontana per il Genoa che vince e conferma la bontà della cura Ballardini: l’imbattibilità casalinga di quattro giornate di fila ai rossoblù mancava da marzo 2019. La strada per la salvezza ora è più segnata di prima.. Ed è ancora più lontana per il Cagliari che non ha ancora fatto un punto nel 2021 ed è reduce da sei sconfitte consecutive. Al Ferraris termina 1-0 con la rete di un rigenerato Mattia Destro con assist di Strootman. Il Cagliari ha incassato 18 gol nelle prime nove trasferte di questo campionato, record negativo per i sardi a questo punto della competizione dal 2016/17, quando era neopromossa. Ma la giocata da top player non è di Nainggolan o Godin ma di Giulini che annuncia in diretta il rinnovo di Di Francesco nel momento più difficile.
