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L’Inter spezza il tabù scontri diretti e riapre la lotta scudetto, a San Siro il Napoli si scopre vulnerabile

Simone Inzaghi
Simone Inzaghi - Foto Antonio Fraioli

Un’Inter di cuore e di carattere porta a casa la prima vittoria in uno scontro diretto contro un’altra big e riapre la lotta scudetto. I campioni in carica dimostrano di poter dire la loro anche quest’anno e dopo un inizio un po’ in sordina adesso sono a -4 dal primo posto occupato dal Napoli battuto oggi al Meazza dai nerazzurri. 3-2 contro la prima in classifica e la sconfitta di ieri del Milan che riaprono davvero tutto lì sopra, con la frenata nelle ultime due giornate, a cavallo della sosta, che favorisce peraltro Atalanta e Juventus in due rincorse che paiono però abbastanza disperate.

Ma è l’Inter la protagonista di giornata con una bella vittoria che dà respiro dopo un periodo fatto di vittorie sì, ma mai di peso, e tante amarezze negli scontri diretti, con pareggi quando si meritava la vittoria (come nel derby, in cui la squadra di Inzaghi ha dovuto fare mea culpa per gli errori) e sconfitte borderline anche dal punto di vista degli episodi arbitrali. Stasera fila tutto liscio invece: il rigore – netto – è a favore, la squadra gioca bene e ingabbia un Napoli privo di Politano e soprattutto un po’ spento e con tanta stanchezza, forse dovuta alle Nazionali, da buttar via. E anche la capacità di rimontare anziché farsi rimontare è degna di nota: fin qui i nerazzurri erano la seconda squadra per numero di punti persi da situazione di vantaggio, stavolta arriva la super rimonta dopo l’iniziale 0-1 di Zielinski targata Perisic, migliore in campo, e nel secondo tempo anche da Lautaro Martinez, che ritrova il gol e il sorriso e chiede anche scusa ai tifosi per il rigore cestinato nel derby.

Dal punto di vista del Napoli è una grande occasione persa. In primo luogo, per riportarsi in testa alla classifica in solitaria, poi per spezzare di fatto ogni sogno di rimonta dei nerazzurri. Se i partenopei avessero vinto, infatti, sarebbero andati a +10 dal terzo posto, decisamente tanti. In due ore, invece, si è passato dalla possibile doppia cifra al risicato -4 che riapre tutto in chiave scudetto. E tutto ciò dopo una partita non entusiasmante della squadra fin qui più bella del campionato, che per la prima volta subisce tre gol tutti assieme in Serie A (non ne aveva subiti nemmeno due in una volta sola) e si mostra fragile e vulnerabile al cospetto di un’altra rivale di peso. Nulla che possa ridimensionare questo primo terzo del cammino, ma quante volte il Napoli e Spalletti, nei loro ruolini storici, hanno illuso partendo a razzo per poi trovare una flessione?

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