Serie A

Inter, Pioli: “Le motivazioni sono alte. Contro il Genoa giocherà la miglior formazione”

Stefano Pioli, fotomenis.it

Non c’è stato il bisogno di toccare altre corde. Siamo realisti, non vinciamo da 6 gare. Siamo l’Inter, dobbiamo giocare sempre per vincere“. Stefano Pioli non vuole cali di tensione ed è convinto che la propria squadra sarà in grado di tornare alla vittoria al Marassi di Genova. Questo è ciò che risalta dalle sue parole nella conferenza stampa alla vigilia di Genoa-Inter, match valevole per la trentacinquesima giornata del campionato di Serie A: “Le motivazioni ci sono, abbiamo lavorato bene in settimana, ma quello che conta è la gara di domani” spiega il tecnico nerazzurro.

Un calo fisico inaspettato a fronte di notevoli aspettative iniziali ma Pioli è di tutt’altro avviso: “Non è stato fisico, i dati dicono il contrario. Non credo che sia il momento giusto di guardarsi alle spalle, dobbiamo tornare a vincere. Abbiamo perso tempo a pensare a cosa abbiamo sbagliato, adesso dobbiamo solo fare una cosa: tornare a fare bene nelle ultime partite“. Corsa all’Europa League? Obiettivo ormai non ritenuto nemmeno fondamentale: “Non importa raggiungere l’Europa League, l’unica cosa che conta è la maglia che indossiamo“. Nonostante tutto, i tifosi nerazzurri sono sempre stati al fianco della squadra: “Stanno facendo il massimo per sostenerci. Sono dei tifosi che meritano la testa della classifica, posso dire che questa stagione sarà importante per il futuro dell’Inter“.

In settimana si è parlato di diversi giocatori in particolare Yuto Nagatomo, per la polemica dopo il match contro il Napoli, e Gabigol sempre più fuori dalle gerarchie: “Yuto è un professionista, ha sempre lavorato bene e lo ha fatto anche in settimana. Non c’è stato bisogno del mio intervento, è sempre motivato e determinato. Gabigol? Il ragazzo è cresciuto tanto, se la gioca al pari degli altri“.

Infine sul futuro: “Per adesso restiamo concentrati sulle ultime quattro gare, poi ci sarà un incontro con la società: loro diranno se sono soddisfatti del mio lavoro, come succede ovunque. Contano solo i risultati, mi aspetto sempre il massimo dai miei ragazzi“.

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