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Da “Pirla” a “Daje”. Mourinho torna in Italia e riparte dal dialetto

Josè Mourinho - Foto Aleksandr Osipov - CC BY-SA 2.0

L’annuncio è stato in fondo coerente con lo spessore dei personaggi. Un vero e proprio coup de théâtre di un produttore cinematografico come Dan Friedkin e di quell’allenatore che più di tutti quando parla alla stampa sa fare show. La Roma riparte da Josè Mourinho per vedersi restituiti quei sogni che il portoghese più di tutti ha contribuito a cancellare in quella formidabile stagione 2009/10 che consegnò il triplete storico all’Inter. L’ambiente che più di tutti vive 24 ore su 24 di una squadra affidato a chi di pressioni e attenzioni mediatiche si nutre costantemente. Ma sarà anche l’occasione reciproca per ripartire: Josè Mourinho viene da due esoneri con Manchester United e Chelsea, la Roma da stagioni deludenti e da cicli aperti e non conclusi.Dopo essermi confrontato con la proprietà e con Tiago Pinto ho capito immediatamente quanto sia alta l’ambizione di questa Società. Questa aspirazione e questa spinta sono le stesse che mi motivano da sempre e insieme vogliamo costruire un percorso vincente negli anni a venire. L’incredibile passione dei tifosi della Roma mi ha convinto ad accettare l’incarico e non vedo l’ora di iniziare la prossima stagione”, ha detto Mourinho che ha chiuso il tutto con un “Daje Roma!” che fa il paio con quel “Non sono un pirla” usato alla presentazione con l’Inter.

Corsi e ricorsi, espressioni dialettali che cambiano ma ciò che non cambia è l’accoglienza all’insegna dell’entusiasmo. Tam tam sui social e sulle radio, titolo in Borsa che schizza verso l’alto la carica di Dan e Ryan Friedkin che ripartono da uno dei più vincenti per iniziare il loro corso: “José è un fuoriclasse che ha vinto trofei a ogni livello e garantirà una leadership e un’esperienza straordinarie per il nostro ambizioso progetto. L’ingaggio di José rappresenta un grande passo in avanti nella costruzione di una mentalità vincente, solida e duratura, nel nostro Club”. L’ultimo allenatore ad aver vinto tutto con l’Inter e a passare alla Roma fu Helenio Herrera, l’accoglienza fu simile, il palmares persino meno decorato. Roma e Mourinho sperano che l’esito sia diverso, per ripartire insieme e cambiare il destino.

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