Calcio

L’arrivo in Portogallo di Pepe: “Avevo cinque euro. Dovevo decidere se mangiare o telefonare casa”

Pepe - Foto goatling - CC-BY-SA-2.0

Altra carrellata di aneddoti da parte di Pepe: il centrale portoghese ha messo in luce altri dettagli della sua vita, raccontandoli a Expresso. Se la prima puntata era incentrata sull’esperienza alla Casa Blanca, questa racconta l’arrivo in Portogallo del difensore ex Real Madrid. Un arrivo del tutto facile: “Quando sono arrivato, avevo in tasca l’equivalente di cinque euro. Ero al settore immigrazione, perché sono arrivato dal Brasile da solo, a 18 anni. Dovevo portare con me un fax del Maritimo, che richiedeva che entrassi in Portogallo. Con quei soldi dovevo comprare una scheda telefonica per chiamare mia madre e dirle che stavo bene. L’altra opzione era comprare qualcosa da mangiare. E ho pensato ‘ok, tranquillizziamo mamma’”.

Pepe non poteva non mangiare, dato che per Madeira bisognava fare scalo: “Sono arrivato alle sei di mattina e il mio volo successivo era alle undici di sera. E dovevo mangiare qualcosa. Quindi sono andato a un negozio dell’aeroporto e ho chiesto: ‘Avete qualcosa da mangiare?’. Mi ha risposto di sì, ma io ho spiegato che non avevo soldi. Mi ha guardato e mi ha portato una busta con una baguette. Da quel momento mi è venuta voglia di aiutare chi è più sfortunato, è un qualcosa che mi segnato parecchio. Soprattutto perché quella persona non sapeva chi fossi, come io non so ancora chi era e mi dispiace. Ma quel gesto mi ha aiutato per tutto il resto della mia vita”.

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