Europa League

Gol e rimpianti col Bayer. Ma la vera Atalanta (e Muriel) è tornata

Luis Muriel, Atalanta - Foto Antonio Fraioli
Luis Muriel, Atalanta - Foto Antonio Fraioli

Dopo aver perso tre delle ultime cinque gare di campionato, l’Atalanta batte un colpo in Europa League e batte il Bayer Leverkusen per 3-2 nell’andata degli ottavi di Europa League. Poco, rispetto a quanto si è visto, il margine di un gol. Sufficiente per guardare con ottimismo al match di ritorno in Germania. Ancora tabù italiano per la squadra tedesca che ha vinto appena cinque dei 21 precedenti contro rappresentanti della Serie A (P5 S11), e ha perso le ultime quattro volte. Di fronte all’Atalanta, però c’è una squadra che di talento ne ha in abbondanza. Manca Schick per infortunio, parte dal 1’ Alario che dopo una vita in doppia cifra, ha iniziato ad ingranare tardi in stagione. La rete del vantaggio però è dei tedeschi e la firma è di un insospettabile: all’11’ Aranguiz gela il Gewiss Stadium dopo aver sfiorato l’1-0 su punizione.

A differenza di quanto fatto contro la Roma, l’Atalanta non si scompone, macina gioco e si affida ai suoi campioni tenuti a riposo dal 1’ contro i giallorossi. Pareggia Malinovskyi (23’), che si inventa una combinazione con Luis Muriel e va a concludere a rete da dentro l’area, beffando Hradeckyi. Raddoppia Muriel (25’) che al 49’ si concede il tris che sembra tramortire il Leverkusen. L’Atalanta spinge, sfiora più volte il poker sempre con lo stesso Muriel (Hradecky strepitoso al 60’ sul tocco a botta sicura del colombiano), ma alla fine grazia gli avversari. E alla fine, tra le proteste di Toloi e Musso, è Diaby al 63’ a firmare il gol del 3-2 definitivo che rende meno pesante il parziale dei tedeschi e accumula rimpianti per Gasperini. Sono 19 le conclusioni e 56 i palloni recuperati nella prestazione della Dea, 55% nel possesso e 427 passaggi completati per i tedeschi di Seoane. Per il ritorno servirà la stessa prestazione, con un po’ di pragmatismo in più..

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