Basket

Processo Griner, la difesa: “Cannabis portata a Mosca involontariamente”

Brittney Griner - Foto Lorie Shaull CC BY-SA 4.0
Brittney Griner - Foto Lorie Shaull CC BY-SA 4.0

Il processo di Brittney Griner, giocatrice della Phoenix Mercury nella WNBA, si è arricchito con una nuova udienza. I legali della due volte medaglia d’oro olimpica hanno posto l’accento in particolare sul concetto d’involontarietà. Ricordiamo che la cestista lo scorso febbraio è stata arrestata in un aeroporto di Mosca in quanto portava con sè delle bombolette contenenti olio di cannabis.

Questo (illegale in Russia) è considerato un medicinale legittimo in altri paesi occidentali. Nel novero sono compresi ovviamente gli Stati Uniti. “Non stiamo sostenendo che Brittney l’abbia presa qui come medicina. Stiamo ancora dicendo che l’ha portata qui involontariamente perché aveva fretta. Il pubblico russo deve sapere, e la corte russa in primo luogo deve sapere, che non è stato utilizzato per scopi ricreativi negli Stati Uniti. È stato prescritto da un medico”, ha detto l’avvocato difensore Alexander Boykov.

Il caso Griner è iniziato lo scorso primo luglio ma si sta prolungando molto a causa dei cinque mesi di detenzione della ragazza e del processo lento. Questo ha spinto molti americani a definirla “detenuta ingiustamente”, una “progioniera politica”. A tranquillizzare tutti ci ha pensato Elizabeth Rood, incaricata d’affari dell’ambasciata USA: “Sta bene, compatibilmente a come ci si può aspettare in queste circostanze”.

SportFace