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LO SAPEVATE CHE – Perché i tennisti grugniscono?

Maria Sharapova - foto Adelchi Fioriti

Seguendo gli eventi sportivi in TV, su internet, o direttamente sul posto, sicuramente più di qualche volta la vostra curiosità per le cose banali o più complesse si sarà accesa. Sportface.it proverà a soddisfare la vostra sete di conoscenza rispondendo alle domande più curiose nella nuova rubrica “Lo sapevate che”.

Perché i tennisti grugniscono quando colpiscono la palla?

Oltre ad aiutare il tennista a coordinarsi migliorando l’impatto con la pallina le urla, i gemiti e i gridolini hanno motivazioni psicologiche. Per alcuni il fenomeno definito appunto grunting (grugnito) servirebbe addirittura a distrarre o a intimorire l’avversario quasi come delle grida di battaglia. Un articolo pubblicato su “The Journal of Strength and Conditioning Research” ha provato che quando i tennisti emettono questi suoni la velocità della pallina aumenta in media del 3,8%, il grugnito più forte è quello dell’ex tennista russa Maria Sharapova che ha raggiunto i 109 decibel di intensità (quasi pari a quella di una sirena di polizia o ambulanza).

La prima in assoluto fu Monica Seles che nel corso delle partite emetteva un urlo vigoroso su ogni palla: il fenomeno si è esteso nei primi anni 2000 e diventò oggetto di polemica nel periodo successivo perché qualcuno si divertì a calcolare la potenza sonora dei gridi di Maria Sharapova, Victoria Azarenka e Michelle Larcher De Brito, le cui prime apparizioni fecero arrabbiare molte avversarie. Tornando agli anni Novanta, alla Seles gli organizzatori di Wimbledon imposero il silenzio in una finale contro la rivale di sempre Steffi Graf. Serena Williams ha più volte spiegato di non aver mai avuto problemi con il grunting, mentre Roger Federer ha un’idea diversa: “Fino a un certo punto mi sta bene, ma non mi piace se è troppo forte o viene utilizzato nei momenti chiave”. Ma la più critica nei confronti dei grugniti è Martina Navratilova: secondo la fuoriclasse d’origine ceca, infatti, il grugnito nasconde il suono della racchetta che colpisce la pallina rendendo più difficile intuire la traiettoria del colpo.

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