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Tennis, Trofeo Bonfiglio 2019: vince il ceco Forejtek, 41 anni dopo Lendl

Forejtek Jonas (CZE) - Tirante Thiago Agustin (ARG)
Forejtek Jonas (CZE) - Tirante Thiago Agustin (ARG) - foto Francesco Panunzio

Jonas Forejtek è il campione del 60° Trofeo Bonfiglio 2019. Un altro ceco trionfa sui campi del Tennis Club Milano Bonacossa, 41 anni dopo una leggenda come Ivan Lendl. In finale c’è stato poco da fare per l’argentino Thiago Tirante, sconfitto per 6-3 6-4, ma Forejtek non può che glissare sul paragone con l’ex numero 1 al mondo. “Mi godo questo successo ma devo pensare a fare un passo per volta – ha dichiarato a margine – All’inizio non è stato facile, anche per colpa del pioggia e del freddo. Dovevamo allenarci indoor e questo mi ha condizionato“.  Poi è spuntato il sole e lui ha cominciato a brillare, anche grazie alle condizioni un po’ più rapide e ai campi meno umidi. Così il suo tennis fatto di accelerazioni improvvise e di grande profondità con i fondamentali ha cominciato a funzionare alla grande. Nel match decisivo ci ha messo soltanto un’ora e quattro minuti per scardinare il tennis comunque pesante e arrotato di Tirante, uno che si presentava con più esperienza, più titoli nel circuito Under e con due precedenti diretti vinti. Il ceco ha mostrato idee chiare e lucide, tatticamente e tecnicamente. Lo stesso fa quando analizza il suo futuro: “Come ho detto un passo per volta: adesso Parigi, poi soltanto gli altri eventi Slam Under 18 e per il resto tornei ‘Pro’, Futures e Challenger”. Con tanto di sospiro di sollievo per il ritorno del circuito dei grandi così com’era prima della riforma 2019: “Sono contento che si sia tornati indietro a com’era prima, penso che sia molto più giusto così”. Chiari sono anche gli obiettivi: “Voglio un titolo Slam juniores e poi chissà. L’importante adesso è lavorare tanto e bene”. Con coach Jan Mertl, ex n.131 Atp, tra Praga e Pilsen, la sua città. Le istantanee che restano nella mente, come uno dei mille selfie che ragazzini e non gli hanno chiesto a fine match, sono quei diritti profondi e incisivi e quei rovesci che sibilano nell’aria. Perché più gli altri tirano forte, più lui gioca bene: “È vero questa settimana è andata così, sentivo la palla benissimo”. Non resta che aspettarlo ai piani superiori, dove oggi stazionano Zverev e Tsitsipas.

Prima dello show di Jonas, la giornata si era aperta con il successo nel torneo femminile di Alexa Noel, testa di serie numero 6 del tabellone, ai danni delle burundese Sada Nahimana. È stato un match strano, il primo in programma, dominato all’inizio dalla tensione e dagli errori. Specialmente da parte della classe 2001 africana, che nel giro di mezz’ora si è trovata sotto di un set (6-2). La statunitense di Scottsdale, Arizona, non ha avuto nemmeno bisogno di giocare un gran match. Senza neanche colpire molte palle, grazie ai frequenti errori dell’avversaria, s’è ritrovata in vantaggio per 6-2 4-1. “Non mi sentivo nemmeno troppo in palla a quel punto perché non avevo ritmo”, ha confermato la vincitrice del 60° Trofeo Bonfiglio. E infatti si è impallata, quasi da sola, facendosi rimontare fino al 4-4. E pensare che sul 4-1 Alexa Noel aveva chiesto l’ingresso in campo di Hana Mandlikova, sua allenatrice (a Bradenton, Florida). ”Mi ha detto di stare tranquilla, di continuare a fare quello che stavo facendo, di colpire e di non essere attendista”. Eppure, dopo i consigli dell’ex numero 3 del mondo e vincitrice di tre prove dello Slam, nei venti minuti successivi il match è tornato in bilico. Per fortuna dell’americana, e della sua coach, un duro e lungo scambio sul 4-4 ha fermato la sua temporanea emorragia tecnica e tattica. Rimettere subito la testa avanti, sul 5-4, le ha fatto l’effetto di un acquazzone nel deserto dell’Arizona in piena siccità: così la Noel, classe 2002 (quasi un anno e mezzo in meno dell’avversaria), ha ritrovato lucidità e concentrazione fino al 6-2 6-4 conclusivo. “Nel tennis queste cose possono succedere – ha detto con un sorriso a fine match – sono contenta di essere riuscita a chiudere una partita che si stava complicando”. Gli Stati Uniti, che hanno vinto anche la classifica per nazioni, tornano così nell’albo d’oro dopo la doppietta firmata da Sloane Stephens e Beatrice Capra tra 2009 e 2010. Il Bonfiglio, dal canto suo, è pronto per altri 60 anni di storia e di gloria.

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