Un buon avvio e poco altro. Lucie Safarova ha avuto la meglio su Francesca Schiavone col punteggio di 6-3 6-2 nel primo turno degli Internazionali BNL d’Italia. La Leonessa è risultata molto fallosa per gran parte del match specialmente col diritto e, nella ricerca di angoli acuti col rovescio, ha finito per giocare troppo corto ed in maniera prevedibile. Ordinaria amministrazione invece per la mancina ceca, finalista dell’ultima edizione del Roland Garros, brava a non dare mai possibilità all’azzurra di rimettersi in partita. Francesca si è presentata alla stampa con la sua solita calma e freddezza.
17:02 “Prima partita dopo la Davis? Sì, ho avuto un po’ di sfortuna perché mi sono allungata il muscolo. Ho perso il ritmo, ho fatto 3-4 giorni abbastanza bene qui a Roma ma non ho mai trovato l’equilibrio giusto. Ma lo devi accettare, ci sta”.
17:04 “Sto pensando di recuperare un po’ di forma. Per Parigi sono positiva, mancano due settimane. Ne ho bisogno di questi giorni. Vince la magia del Roland Garros? La magia siamo noi, sono io”.
17:07 “Più pubblico? Eravamo in quattro e gridavano in 3 e mezzo. La responsabilità è sempre del giocatore. Chiedevo un po’ di più per vedere se riuscivo a tirar fuori di meglio ma non dipende da loro. Di campi ce ne sono tanti e di solito il Centrale lo riempiono Serena Williams e Roger Federer, non io nei primi turni”.
17:09 “Sono felice per Filippo Volandri perché ha vinto e anche bene. Lui fa il suo e io dico due cose con Flavia, è un nuovo pseudo-lavoro. Mi sto divertendo in cabina di commento ma ammetto che quando la partita si fa lunga, dopo aver analizzato la strategia e la tecnica non sai più cosa dire. L’emozione che c’è in campo non è comparabile a quella di quando commenti. Ma comunque rimane una bella esperienza”.
17:11 “Non so se sarà il mio ultimo torneo al Foro Italico. Ogni momento può essere buono per continuare o per smettere. Per adesso non lo sento e apprezzo la possibilità di aver potuto giocare questo torneo. Ora cercherò di pensare a Parigi”.
17:14 “Il rovescio ad una mano non è un handicap, trovi angoli che non trovi con quello a due mani. Certo, quando ti servono forte con un braccio hai una resistenza e con due un’altra ma se una bambina mi chiedesse se cambiare impostazione del rovescio passando dal colpo ad una mano a quello bimane le direi semplicemente di giocare nel mondo in cui più le piace”.