“Questa emergenza ci ha compattato, c’è più unità di prima. Molti falchi sono diventate colombe anche se è rimasto qualcuno che vuole fare il fenomeno, che rompe il fronte per avere vantaggi“. È il pensiero di Urbano Cairo, presidente del Torino Calcio. In piena emergenza coronavirus il calcio italiano nelle prossime settimane proverà a ripartire ma anche qui non mancano le polemiche. C’è chi prosegue lo stop e chi non ha intenzione di aspettare ancora avendo programmato anzitempo la ripresa degli allenamenti. “Furbizie, atteggiamenti di piccolo cabotaggio. Non è il momento – ha commentato Cairo in un’intervista alla Stampa – Mi sembra una follia sostenere una tesi sulla base dei dati del contagio. Dire ‘la mia regione non ha problemi’ con una situazione così in evoluzione è una frase infelice. Poi esplode il virus a Fondi e allora…“. E ancora: “Ognuno si comporti come crede. Noi avremmo voluto allenarci, ma al centro c’è il diritto alla salute delle persone, bisogna stare molto vigili. Comunque martedì prossimo ci troveremo tutti in Lega, dove stanno lavorando bene,e cercheremo una soluzione condivisa“. Sulla possibile ripresa del campionato: “Inutile avventurarsi in previsioni, davanti a una pandemia noi non possiamo che navigare a vista. Fissare un inizio o una fine ora è senza senso, ma nel caso riprendessimo l’ipotesi porte chiuse è la più probabile“.