Grandi speranze di medaglia per i Giochi Olimpici giovanili di Lillehammer arrivano dallo sci alpino con Pietro Canzio. Il ragazzo triestino, 18 anni il prossimo 26 febbraio, dopo le affermazioni a livello giovanile soprattutto nelle discipline tecniche, quest’anno ha già riscosso le prime conferme nel circuito degli adulti: prima di Natale, all’esordio assoluto in Coppa Europa in slalom speciale a Pozza di Fassa, è subito entrato in zona punti con un trentesimo posto, e a gennaio ha colto il primo successo in una gara FIS, nella combinata di Pila, che gli è valso l’accesso tra i primi cento al mondo nelle liste FIS di combinata.
Abbiamo avuto occasione di parlare con lui prima della partenza per la Norvegia mentre era alle prese con gli ultimi allenamenti tra Pozza di Fassa e San Pellegrino. Il giovane non nasconde le sue polivalenti ambizioni: “Per Lillehammer non ho aspettative da una gara in particolare, prenderò parte alle gare 4 individuali (ai Giochi Olimpici giovanili non è in programma la discesa libera) ed al parallelo a squadre, spero di fare bene in tutte”.
Non è la prima manifestazione di ampio respiro internazionale a cui prende parte, lo scorso anno era all’EYOG, il festival olimpico della gioventù europea, ma non ha idea del livello degli avversari, “vengono da tutto il mondo e non ho confronti, a Melbun era diverso, le condizioni erano particolari ed in buona parte erano più grandi, nati nel 1997”.
Pietro è triestino di nascita ma per buona parte dell’anno vive a cavallo tra il Veneto ed il Trentino Alto Adige. Ha, suo malgrado, lasciato Trieste (dove continua ad essere seguito per la preparazione atletica) e lo Sci Club 70 fondato dal nonno e dove è cresciuto e ha scelto di frequentare lo Ski College Veneto a Falcade, “così ho l’opportunità di allenarmi ma senza tralasciare lo studio, è molto importante per me. Sto frequentando l’Istituto Tecnico per il Turismo, dal martedì al venerdì al mattino scuola ed il pomeriggio in pista e nel weekend le gare”.
La montagna è la sua passione a tutto tondo, si definisce “molto montanaro. Quando ho del tempo libero vado con piacere a fare arrampicata su roccia con i miei”. Ed un montanaro come lui, solo qualche anno più grande, è uno dei suoi modelli, l’arrampicatore ceco Adam Ondra “Mi piace per come porta avanti la sua passione, fa tutto con facilità e naturalezza, non come se fosse una professione. E poi l’impegno in quella continua sfida con se stesso, cercando di migliorarsi sempre”. Tra i colleghi invece il suo preferito è il francese Steve Missilier, “sia per come scia ma soprattutto come persona, per i suoi modi sempre gentili”. Un ragazzo maturo e con le idee ben chiare nonostante la giovanissima età al quale va il nostro in bocca al lupo per Lillehammer e con l’augurio che la sua polivalenza possa in futuro dare ai colori azzurri qualche grande bella soddisfazione.