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Matteo Arnaldi in crescita, a Barcellona c’è Ruud nei quarti per tentare il colpaccio e avvicinare la top-30

Matteo Arnaldi
Tennis - Rolex Monte Carlo 2024 - ATP, Tennis Herren - Arnaldi - Italie TENNIS - Rolex Monte Carlo 2024 - MC - 08 04 2024 ChrysleneCaillaud Panoramic PUBLICATIONxNOTxINxFRAxBEL

Una vittoria per ritiro durante un primo set molto equilibrato conro Arthur Cazaux all’esordio, poi l’incredibile rimonta ai danni di Sebastian Baez annullando una serie di match point consecutivi e infine una facile e perentoria affermazione sul qualificato Trungelliti. Nel percorso che ha portato Matteo Arnaldi a raggiungere i suoi primi quarti di finale dell’anno 2024 c’è un po’ di tutto. Un pizzico di fortuna, altrettanta determinazione e caparbietà e anche un livello di gioco che sembra stia salendo nonostante i tanti alti e bassi di questo inizio di stagione.

Soltanto per la seconda volta in stagione l’allievo di Alessandro Petrone ha vinto tre match consecutivi, ma è anche la seconda negli ultimi tre tornei disputati. Prima, aveva centrato quest’obiettivo sul cemento di Miami, dove si era spinto agli ottavi del Masters 1000 battendo Fils, Bublik e Shapovalov prima di perdere da Machac. Segnale che la forma sta crescendo dopo un inizio stentato, anche a causa di sorteggi non sempre fortunati. Per citarne alcuni: agli Australian Open ha pescato De Minaur al secondo turno, ad Acapulco dopo aver eliminato Taylor Fritz si è ritrovato di fronte Ben Shelton e ad Indian Wells ha avuto Alcaraz. Con questo risultato, Arnaldi è vicino a ritoccare il suo best ranking di n°35 e riuscirebbe a centrare l’obiettivo in caso di vittoria odierna e approdo in semifinale sul rosso della Catalogna.

Non sarà di certo semplice, contro un Casper Ruud in ottima forma e fiducia. Il norvegese, dopo un 2023 difficile in cui non è riuscito a confermare del tutto le prestazioni dell’anno precedente (ma ha raggiuto comunque una finale slam a Parigi, mica poco) sta risalendo la china e grazie al bel torneo di Monte-Carlo, impreziosito dal successo ai danni di Djokovic, è risalito al n°6 della classifica mondiale. Certo, i problemi con le ‘grandi finali’ sembrano essere ancora lì, ma per il resto il tennista classe ’98 pare aver ritrovato la solidità e la continuità di un tempo. A Barcellona non ha accusato finora la stanchezza accumulata nel Principato, anche perché – dopo un bye all’esordio – sia Alexandre Muller che Jordan Thompson non potevano rappresentare ostacoli in grado di impensierirlo sulla terra rossa.

C’è un precedente tra i due e risale a circa un anno fa. Era il Masters 1000 di Madrid e Arnaldi – dopo tanti successi a livello challenger – decise di presentarsi al grande pubblico battendo colui che all’epoca era la testa di serie numero tre del tabellone madrileno e numero quattro del ranking. Un successo schiacciante, con lo score di 6-3 6-4 contro un Ruud che in quel momento pareva davvero in crisi profonda. Poi il norvegese si rialzò in tempo record, raggiungendo la semifinale a Roma e la già citata finale a Parigi poche settimane fa, ma Arnaldi impressionò e – come dimostrato nei 12 mesi successivi – quella prestazione tutto era tranne che un fuoco di paglia. Un’ascesa rapida, da n°105 fino al n°44 di fine anno. E ora è pronto l’assalto alla top-30.

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