[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
Sono bastati settantadue minuti di partita per dire addio definitivamente alle speranze di medaglia. L’Italvolley femminile saluta Tokyo 2020 senza liberarsi del fardello dello ‘zero’ nel numero di podi olimpici, tradita da un crollo che appare più mentale che tecnico. Il materiale a disposizione di Mazzanti, infatti, è di primissimo ordine e non giustifica il pesante 3-0 incassato dalla Serbia. “Arriviamo ai quarti da arrabbiati”, aveva detto il ct azzurro dopo le due sconfitte nel girone contro la già eliminata Cina e gli Stati Uniti, che non avevano consentito alle sue ragazze di avere un sorteggio più ‘morbido’. Ci si aspettava una reazione contro la Serbia, vera e propria bestia nera, che aveva già negato il sogno nella finale Mondiale del 2018. Si giocava – guarda caso – in Giappone ma in quell’occasione fu gran battaglia sino al tie-break.
Era lecito attendersi qualcosa in più da un gruppo che nel frattempo ha maturato esperienze importanti. Invece non ha funzionato nulla. Polveri bagnate per Paola Egonu (15/45 in attacco): smarrita e incredula per la propria imprecisione, tra check per tocchi a muro inesistenti o diagonali strette costantemente lette dalla difesa serba, la serata storta della bomber azzurra è la fotografia perfetta dell’intera squadra. Mazzanti ha spedito in campo praticamente tutte le ragazze a disposizione, nella speranza di trovare una scintilla per sovvertire un esito che sembra scritto sin dall’inizio del secondo set. La capitana Sylla, l’esperta Chirichella, l’alternanza Malinov-Orro: niente da fare, neppure dal 13-9 nel terzo parziale, quando si poteva e doveva mettere pressione alla Serbia per allungare il match.
[the_ad id=”668943″]
Pochi sorrisi, tanti errori e la sensazione di aver pagato a caro prezzo l’aspetto mentale in una doppia maledizione Serbia-medaglia olimpica. Il reale divario tra le due squadre non è quello palesato in campo nel quarto di finale di Tokyo, che invece può essere considerato l’appendice delle precedenti due uscite e che completa un mini ciclo di 9 set persi su 11 giocati. Ci sarà giusto il tempo di riordinare le idee e guardarsi in volto prima di rimboccarsi le maniche e tornare in carreggiata per gli imminenti Europei, al via dal 18 agosto. Toccherà a Mazzanti, confermato sino a Parigi 2024, lavorare sulla mente delle sue giocatrici e ritrovare lo spirito visto in campo nella prima parte di un’Olimpiade da dimenticare al più presto.
[the_ad id=”676180″]