Ginnastica ritmica

Road to Tokyo 2020, Milena Baldassarri: “Ai Giochi con un drago sul body e il mio rito pregara”

Milena Baldassarri - Ginnastica ritmica Pesaro
Milena Baldassarri - Foto Daniele Cifalà

Elegante, che è la mia caratteristica principale, forte e coraggiosa“. Così si descrive Milena Baldassarri, che rappresenterà l’Italia ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 nel concorso individuale della ginnastica ritmica assieme ad Alexandra Agiurgiuculese. “Io faccio ginnastica ritmica da quando sono veramente piccolina – racconta la 19enne in un’intervista esclusiva concessa a Sportface.it dopo la Coppa del Mondo di Baku – e mi sono subito innamorata di questo sport molto elegante mettendo piede in palestra e vedendo queste ragazze danzare con nastri, cerchi e palle”. Parola d’ordine eleganza dunque per la ravennate, già protagonista di un risultato storico: per la prima volta la ritmica italiana avrà due individualiste in gara nella rassegna a cinque cerchi.

Pass conquistato nel 2019, sembra che questi Giochi non arrivino mai…
“Sembra veramente un tempo che non finisce mai, per fortuna questi ultimi mesi sono passati molto velocemente col fatto che abbiamo fatto molte gare sia in Italia che all’estero. I mesi dell’anno scorso sono passati molto lenti. Dopo la notizia del rinvio non mi sono abbattuta e ho continuato ad allenarmi, l’ho pensata in positivo”.

Ci racconti il momento esatto in cui hai realizzato di aver conquistato la qualificazione?
“Quando ho finito l’ultimo esercizio dei Mondiali (di Baku 2019, ndr), quello al nastro, e ho sbattuto le mani a terra, lì ho capito di aver fatto una bella gara e di aver staccato il pass”.

Sei soddisfatta del percorso di avvicinamento?
“Diciamo che si poteva fare meglio, ma è difficile rientrare dopo un anno senza gare. Parlo soprattutto a livello di concentrazione, non tanto a livello fisico. Non è stato facile per nessuno, però sicuramente da gennaio ad ora si è fatto ad ogni gara sempre un passetto avanti e sono fiduciosa che ad agosto andrà bene. Ancora un torneo e poi dritti a Tokyo”.

Gli esercizi sono quelli già predisposti lo scorso anno prima del rinvio: vantaggio o svantaggio?
“Dipende dal punto di vista, io l’ho presa in modo positivo. Ho pensato subito di avere più mesi per arrivare ancora più pronta”.

Ti aspetti il solito dominio russo?
“Sì. Sarà difficile però punteremo a dare il massimo per raggiungere il miglior risultato. la competizione sarà tanta”.

Un atleta di riferimento?
“Un riferimento per me è Bebe Vio, un esempio di forza e determinazione”.

Mai pensato di fare un altro di sport?
“Io ho fatto parecchi sport da piccola, equitazione, nuoto, sci. Mi affascinano moltissimo tante altre discipline come basket e sci, che riesco anche a seguire. Magari un giorno proverò quelli che ancora non ho provato”.

Passioni fuori dalla palestra?
“Siccome passo 8-9 ore chiusa in palestra, quando ho un po’ di tempo libero cerco di stare all’aperto, magari fare una passeggiata o leggere un libro”.

Mai pensato di lasciare l’agonismo?
“Faccio molte ore fin da quando sono piccola, non mi è mai pesato lavorare tanto e avere poco tempo libero, quindi non ho mai avuto momenti in cui ho pensato di mollare”.

Come nasce un esercizio? E i costumi?
“La musica la sceglie principalmente la mia allenatrice e poi da lì nasce l’esercizio. I costumi li faccio fare in Russia: li penso, li descrivo e loro li disegnano. Mi piacciono i draghi, è da tre anni che almeno in un body mi faccio disegnare un drago, anche non troppo evidente. Poi cerco magari di aggiungere qualche piccolo dettaglio, che magari so solo io”.

Scaramanzie?
“Nel tragitto verso la palestra ascolto musica e prima di entrare in pedana, proprio pochi secondi prima, ho il mio rito. Cerco di non esagerare e di non fissarmi troppo perché poi non va bene. Però ci sono quelle piccole cose che faccio sempre”.

Tornando in tema Olimpiadi, ti piacerebbe vedere nel programma anche gare di ginnastica ritmica maschile?
“Essendo uno sport molto femminile, per i Giochi non saprei. Però vedendo le gare soprattutto in Spagna, dov’è molto praticato, è interessante: anche loro si mettono in gioco e si fanno strada in questo mondo completamente femminile. Li ammiro molto e spero cresca questo interesse, anche in Italia”.

Programmi per il dopo-Tokyo?
“Il dopo è ancora un’incognita, il futuro non si può comandare e si vedrà”.

 

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