La stagione 2015/2016 del campionato di NHL si è ufficialmente conclusa per i Philadelphia Flyers, Florida Panthers e Minnesota Wild. Andiamo a scoprire, con un breve riassunto, come si son comportate le tre squadre durante l’anno.
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Philadelphia Flyers: voto 6,5
Bilancio positivo per gli “orange” che son tornati in Stanley Cup dopo un anno di assenza. Nella passata stagione era subentrata fin troppa rassegnazione per una squadra che, a detta di tanti, non offriva spunti e giovani interessanti. Philly a dire la verità non aveva iniziato benissimo questa season raccogliendo diverse sconfitte sotto la direzione del nuovo coach Dave Hakstol che ha saputo comunque imprimere un nuovo gioco. Di fatti il lavoro dell’allenatore ha dato i suoi frutti nella seconda parte di stagione dove i Flyers hanno compiuto una rimonta davvero pazzesca rischiando sul finale ed usufruendo dell’aiuto da parte dei Boston Bruins (disastrosi nelle ultime 6 giornate). Un rush finale che comunque non li ha più di tanto favoriti in fatto di posizionamento perché Philadelphia è riuscita ad accaparrarsi l’ultima posizione Wild Card (quinta in Metropolitan Division) che voleva dire: sfida ai campioni President’s Trophy dei Washington Capitals. La serie è terminata 4-2 ma fino a pochi giorni fa eravamo sul 3-0 dei capitolini parlando di una Philadelphia troppo mediocre per sconfiggere un’armata del genere. Ed invece i Flyers hanno tentato la rimontona vincendo due partite di fila anche grazie alle straordinarie prestazioni del goalie Michal Neuvirth che passerà alla storia per esser stato eliminato vincendo due partite su tre e subendo solamente due goal.
Florida Panthers: voto 7
Un campionato fantastico ed al di sopra di tutte le più rosee aspettative per i Florida Panthers che si son laureati Atlantic Division Champions 2015/2016. Chi mai se la sarebbe aspettata una crescita così esponenziale dei Cats che son riusciti a chiudere davanti agli Eastern Conference Champions del 2015 (Tampa Bay) ed anche ai Detroit Red Wings. Una “favola” davvero entusiasmante quella dei Panthers che hanno potuto usufruire di un Jaromir Jagr in condizione fantastica nonostante abbia spento le 44 candeline. Un mix di esperti e giovani interessanti tra cui potremmo sicuramente citare Alexander Barkov, Jonathan Huberdeau e Aaron Ekblad, che ha portato Florida ed i suoi tifosi a sognare in grande. Un’impresa bella tanto quanto difficile perché i Cats si son trovati i New York Islanders al primo turno di Stanley Cup. E’ vero, la squadra si è mostrata un po’ acerba perché 3 partite all’overtime non si vincono/perdono per caso ma è anche vero che Florida ha chiuso la serie sconfitta per 4-2 ma con una differenza reti solamente di -1. Un buon punto di partenza per la crescita che continuerà nella prossima stagione.
Minnesota Wild: voto 5,5
Valutare positivamente la stagione dei Wild è davvero difficile, soprattutto se si tiene conto il finale di regular season. I Minnesota Wild escono a testa alta contro i Dallas Stars perdendo l’ultimo match 4-5 in casa dopo aver sfiorato una rimonta clamorosa nel terzo periodo (tentando il colpaccio come in gara 5) ma la cosa che penalizza la valutazione è proprio il modo in cui Minnesota si è qualificata. Partendo dall’inizio, che disastro. I Wild hanno incontrato delle difficoltà davvero inaspettate che hanno portato la dirigenza ad esonerare coach Mike Yeo dopo una serie di 8 sconfitte consecutive. Con l’arrivo di Torchetti i Wild hanno iniziato a macinare gioco e vittorie (tra cui il 6-1 dello Stadium Series sugli Hawks) arrivando al rush finale con 5 punti di vantaggio sui Colorado Avalanche per l’ultima posizione Wild Card. Risultato? Entrambe insufficienti e sconfitte ripetutamente tanto che Minnesota si qualifica con 5 sconfitte di fila (insomma, a chi dare il merito?). Come detto in precedenza, i Wild escono comunque a testa alta dai playoff se si pensa che abbiano dovuto fronteggiare alle assenze di Parise e Vanek nel reparto offensivo. Un qualcosa in più era lecito aspettarselo dopo la qualificazione al 2° round della passata stagione ma forse va bene così per la situazione attuale ed anche per l’avversario di tutto rispetto come i Dallas Stars.