Abbiamo vissuto una nottata piena zeppa di goal e l’unico portiere che è riuscito a tenere la porta inviolata è stato Scott Wedgewood, il ragazzo che fu draftato nel 2010 e che per lungo tempo cadde nel “dimenticatoio” dei pensieri dei tifosi dei New Jersey Devils. Il nativo di Brampton (Canada) è un classe 92 che ha esordito solo pochi giorni fa al Prudential Center contro i Columbus Blue Jackets. Dalle parti di NJ ora sono davvero entusiasti per questo goalie che ha eguagliato un grande come Martin Brodeur conquistando la vittoria al primo appuntamento nella NHL. Come se non bastasse, stanotte Wedgewood ha messo fine al filotto di sei vittorie consecutive dei Pittsburgh Penguins, terminato il point-streak di Sidney Crosby giunto a 12 partite di fila, guadagnando il primo shutout (porta inviolata) della sua carriera con la bellezza di 39 salvataggi. Come non incoronare questo traguardo con il primo posto nel podio?
Al secondo posto troviamo un “hometown hero” che questa notte ha davvero esagerato. Zach Parise ha sconfitto praticamente da solo i Calgary Flames segnando le prime tre reti dell’incontro, tutte nella prima frazione di gioco. I Minnesota Wild, grazie al suo top player, son riusciti così a chiudere facilmente la pratica Flames con il 6-2 finale, risultato fondamentale per aumentare il vantaggio sui Colorado Avalanche. Era dalla stagione 2002/2003 che i Wild non vedevano un loro giocatore siglare ben tre triplette in stagione (l’ultimo che ci riuscì fu Marian Gaborik).
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Nell’ultimo gradino del podio posizioniamo Nazem Kadri, attaccante dei Toronto Maple Leafs. Il giocatore, tanto esaltato ad inizio stagione dal suo coach Mike Babcock, si è svegliato tardi in questa stagione, a dir la verità un po’ come tutto il roster dei Leafs. Toronto ha cambiato rotta cambiando tantissimi giocatori ed abbassando l’età media delle linee mantenendo comunque Nazem Kadri un punto fondamentale su cui ripartire. L’attaccante, nella vittoria per 6-5 su Anaheim, ha siglato la rete decisiva all’overtime condita da un altro goal segnato nei regolamentari più due assist, arrivando al massimo raggiunto durante la carriera (in una singola partita) di quattro punti.
Nonostante il podio contenga solamente tre posti, una citazione va fatta anche per il talento classe 1994 dei Detroit Red Wings, Anthony Mantha. L’attaccante da 45 punti in 56 partite in AHL è giunto alla quinta presenza nella NHL siglando la prima rete (tra l’altro decisiva per la vittoria sui Canadiens) di fronte ai parenti alla Joe Louis Arena. Un bel modo per iniziare la carriera ed emergere dal vivaio straordinario dei Red Wings.