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La Stanley Cup ha dato il suo primo triste e duro verdetto con l’eliminazione dei Detroit Red Wings per mano dei Tampa Bay Lightning in una serie terminata 4-1. I Red Wings detengono un record invalicabile a livello di sport americani con 25 presenze consecutive ai playoff della National Hockey League ma questo fattore, incredibilmente positivo, potrebbe ritorcersi contro in futuro. E’ chiaro, con l’addio di Pavel Datsyuk Detroit ha iniziato un’opera di cambiamento per via della fine di un’era gloriosa. Zetterberg e Kronwall son gli altri due pilastri che a breve dovranno cedere lo scettro della leadership ad un ereditario, ma la domanda è abbastanza ovvia: chi mai sarebbe in grado di guidare da subito questo team?
Ken Holland (general manager dei Red Wings) ha costruito e mandato avanti una franchigia senza ottenere primissime scelte dai Draft riuscendo a pescare giovani talenti. In questa stagione abbiamo potuto apprezzare le gesta di Dylan Larkin e Andreas Athanasiou e siamo in attesa della crescita e della definitiva promozione di giocatori come Teemu Pulkkinen e Anthony Mantha. In porta, durante il proseguo della serie, Petr Mrazek ha dimostrato di meritarsi a pieno il ruolo da titolare a discapito di Jimmy Howard confermandosi dopo l’ottima stagione precedente. Tanti nuovi possibili “volti” ma è ancora troppo presto per ereditare un qualcosa di troppo grande. Probabilmente ci si sarebbe aspettato di più da gente come Tatar e Nyquist che già l’anno scorso avevano mostrato dei buoni numeri per essere “incisivi” nel gioco e nelle gerarchie della squadra ma, alla fine dei conti, tutto ciò non è bastato. Detroit è uscita dai playoff come una squadra qualunque vincendo una sola partita (in casa per 2-0) e concedendo goal importanti nei minuti finali di molteplici match. Ed ora è proprio il caso di chiedersi, è un vantaggio o uno svantaggio andare per diversi anni di fila ai playoff senza ricevere prime scelte al Draft? Tante squadre hanno costruito i propri successi, nel giro di pochi anni, prendendo i migliori giocatori dell’edizione del Draft. Possiamo tirar fuori gli esempi di Pittsburgh con Crosby e Malkin, Chicago con Toews e Kane e Los Angeles con un’undicesima scelta dal nome di: Anze Kopitar. Un ricco panorama di giocatori cui i Detroit Red Wings non hanno mai potuto aspirare negli ultimi 25 anni di grandi successi (4 Stanley Cup, 14 titoli di Division, 6 titoli di Conference e 6 President’s Trophy) ma come detto in precedenza, questo può esser stato uno svantaggio che stia limitando la franchigia specialmente nel corso delle ultime 7 stagioni.