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Colpo di scena all’Honda Center dove gli Anaheim Ducks salutano ufficialmente i playoff 2016. Il team di coach Bruce Boudreau abbandona la Stanley Cup dopo aver perso gara 7 contro i modesti Nashville Predators. Fallimento? Disfatta? Cosa si potrebbe dire di questa eliminazione al primo round delle “papere”? Sicuramente non un buon risultato, anzi, questo poteva esser l’anno giusto per avere più chance di approdare in finale di Stanley Cup viste le eliminazioni delle altre contendenti come Los Angeles e Chicago. I Ducks perdono nuovamente con dei numeri davvero disarmanti perché questo è il quarto anno di fila in cui Anaheim esce dai playoff dopo aver affrontato un Game 7 fra le mura amiche. Accadde nel 2013 con Detroit, nel 2014 con L.A., nel 2015 con Chicago ed ora contro i Predators di coach Peter Laviolette soprannominato “mr.Game7” viste le sue sei presenze con 5 vittorie ed una sola sconfitta. C’è da dire però che i Ducks sono andati incontro a tanta sfortuna specialmente in questa gara 7 davvero dominata sul gioco e sui numeri. Nashville ha chiuso i primi due periodi sopra di due reti ma ha subito una grande carica dai Ducks che hanno colpito due legni e non son stati spietati sotto porta con Corey Perry che chiude la sua stagione con zero reti in Stanley Cup. Come accaduto per Chicago e Los Angeles, pesano enormemente le sconfitte casalinghe (addirittura tre in questa serie). In tanti avevano previsto una super rimonta dopo la risposta in gara 3, 4 e 5 ma Nashville è stata brava a contenere la furia dei Ducks vincendo alla Bridgestone Arena e rimanendo sulla difensiva in questo Game7 con un grandissimo Pekka Rinne nel net.
C’è davvero tanta amarezza ad Anaheim anche perché come si può valutare questa stagione fallimentare? Come si può buttare via una rincorsa iniziata a Natale e terminata negli ultimi giorni di regular season? Non dimentichiamoci che i Ducks alla pausa natalizia erano l’ultimo team della lega al di sotto di squadre come Toronto ed Edmonton. Un attacco che spesso rimaneva a secco ma pur sempre supportato da un buon reparto difensivo che ha subito poche reti. Di fatti il premio del miglior “goaltending” al termine della regular season è stato consegnato proprio a Frederik Andersen e John Gibson perché son stati i due portieri con il numero più basso di reti subite. Tutto questo per via di una buona organizzazione di squadra anche con qualche mancanza dei “top player” come Perry, Getzlaf e Kesler a secco per gran parte della stagione. Ed ora Anaheim dovrà iniziare nuovamente da capo per cercare di esser ancor più competitiva a partire dalla prossima stagione oltre ad arrivare ad un ipotetico Game 7 con la maturità e la mentalità giusta.