Hockey NHL

Hockey Nhl, All-Star: John Scott capitano a furor di popolo

John Scott - Official St John's IceCaps Facebook Page

La sessantunesima edizione del classico evento “All-Star” come sempre si è diviso fra le giornate di sabato e domenica. In questa competizione abbiamo visto un netto cambiamento rispetto alla storia perché, a differenza degli scorsi anni in cui vigeva la classica divisione tra Eastern e Western, questa volta vi è stata la partecipazione di 4 squadre differenti denominate Division (Atlantic, Metropolitan, Central, Pacific). Ai fans è stata data la possibilità di votare un capitano che rappresentasse la propria Division avendo così il posto assicurato nell’evento. I restanti giocatori son stati scelti direttamente dalla National Hockey League: sei attaccanti, tre difensori, due portieri e convocazione obbligatoria di almeno un giocatore per franchigia, queste le regole per partecipare.

I capitani eletti dai fan sono stati: Jaromir Jagr per la Atlantic Division, Alexander Ovechkin per la Metropolitan Division, Patrick Kane per la Central Division e infine John Scott per la Pacific Division. E’ stata proprio quest’ultima la scelta più curiosa. La “fan-vote” ha espresso la volontà di vedere Scott in questo torneo, un giocatore che il ghiaccio della NHL, spesso, lo vede con il binocolo. Scott non ha nulla di particolare se non la sua “dura” presenza sul ghiaccio conosciuto, per lo più, per le sue risse. Come accadde l’anno scorso per Zemgus Girgensons (giocatore dei Sabres), John Scott è stato votato per scherzo e per render l’evento ancor più divertente mettendo un giocatore senza grandissime abilità al fianco di velocisti, giocolieri e bomber. La sua convocazione non è passata inosservata ai piani alti della National Hockey League che, per ovvi motivi, avrebbero voluto un rappresentante diverso per la Pacific Division. John Scott, all’epoca delle scelte della fan-vote, era un giocatore degli Arizona Coyotes (una franchigia militante, appunto, in Pacific). Circa tre settimane fa sono uscite delle voci di un imminente scambio che avrebbe portato Scott a Montreal cambiando di Division e non rendendolo più convocabile per le regole dell’All-Star Game. Quando lo scambio si concretizzò, in molti gridarono al complotto preparato dalla NHL e dai Coyotes che pochi giorni prima avevano messo pressioni sul ragazzo per rifiutare la convocazione. Scott ha tenuto duro e, supportato da tutti i fans che l’avevano votato, ha ottenuto un’attenzione mediatica tale da obbligare la National Hockey League a tornare sui suoi passi, rivedere le regole ed accettare la presenza di Scott nonostante il giocatore abbia cambiato Division.

SportFace