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Futuro? No, Carlos Alcaraz è il presente. A New York è cominciata una nuova era

Carlos Alcaraz
Carlos Alcaraz - Foto Ray Giubilo

Carlos Alcaraz è un predestinato ed il fatto che abbia vinto uno slam non stupisce più di tanto, neppure che ci sia riuscito a soli 19 anni diventando il nono teenager di sempre a farcela. Eppure non è facile da metabolizzare il successo del tennista spagnolo, che di colpo ha proiettato il tennis avanti nel futuro. In una stagione in cui i tre tornei più importanti sono stati vinti da due veterani come Rafa Nadal e Novak Djokovic, a Flushing Meadows è stato l’allievo di Ferrero ad imporsi, vincendo un torneo “giovane” in cui ai quarti tutti i giocatori rimasti in gara avevano dai 26 anni in giù. Una vittoria che non è frutto del caso e che impreziosisce la meravigliosa stagione vissuta da Alcaraz, già vincitore a Miami, Barcellona e Madrid. Il vero capolavoro, però, è il primo posto del ranking. Grazie al risultato newyorchese, Carlos si è infatti assicurato la vetta della classifica, diventando il 28° tennista di sempre ad essere numero uno al mondo. E per raggiungerlo non basta vincere sette partite, ma bisogna avere continuità nell’arco di tutta la stagione.

CRONACA DELLA FINALE

Decisivo il successo in finale ai danni di Casper Ruud, che ha fatto del suo meglio ma si è dovuto arrendere allo strapotere del suo avversario. L’impressione, per certi versi, è che Alcaraz lo slam l’avesse già vinto battendo nell’ordine Cilic, Sinner e Tiafoe. Tre partite infinite durate cinque set che hanno fortificato più che mai il classe 2003, giunto alla finale stanco ma allo stesso tempo in forma smagliante ed in grande fiducia. Contro Ruud non ha giocato bene per tutto il tempo, anzi ha attraversato qualche passaggio a vuoto che gli è costato nel risultato. Alla fine però è stato lui a trionfare, aggrappandosi al suo talento ed alla sua personalità.

HIGHLIGHTS DELLA FINALE

Se c’è una cosa che contraddistingue Alcaraz, oltre alle sue doti tennistiche, è proprio il suo atteggiamento. Non ci sono dubbi sul fatto che sia un talento generazionale e che giocatori così non ne nascano con particolare frequenza. Eppure Carlos rimane un ragazzo umile, che non si vergogna ad esprimere le sue emozioni nella cerimonia di premiazione e che si comporta da vero campione. Il tennis vede finalmente lo spagnolo fare uno step in avanti che lo proietta in una cerchia ancora più ristretta di tennisti, ovvero quelli che hanno vinto uno slam, e si gode un personaggio molto positivo destinato a dominare negli anni a venire.

LE PAROLE DI ALCARAZ

Menzione particolare per Casper Ruud, sconfitto in finale ma protagonista di uno dei migliori tornei della sua carriera. Nonostante la superficie a lui poco congeniale, si è spinto fino all’atto conclusivo dello US Open ed ha causato più di qualche grattacapo al suo avversario. Come accaduto ad Ons Jabeur nella giornata di ieri, si tratta della seconda finale slam su due persa che gli vale “solamente” il secondo posto della classifica mondiale. La persona però non si discute, ma nemmeno il tennista, e le probabilità che in futuro possa finalmente arrivare la tanto attesa gioia non sono affatto basse.

LE PAROLE DI RUUD

Le luci dei riflettori, tuttavia, non possono che essere puntate sul fortissimo tennista di Murcia, che a Flushing Meadows ha conquistato il primo slam di una lunga serie. Sbilanciarsi in un pronostico non è semplice, anche perché le varianti sono infinite. Tuttavia si può affermare tranquillamente che Alcaraz abbia tutte le carte in regola per raggiungere almeno la doppia cifra. D’altronde ora sa già come si fa ed anche l’età è dalla sua parte. Lo US Open termina dunque con il successo di un NextGen, che lancia un chiaro messaggio a dei mostri sacri del tennis come Djokovic e Nadal. Dopo svariati anni in quei questi ultimi (insieme a Federer e, a tratti, Murray) hanno regnato indisturbati data la loro manifesta superiorità, il cambio generazionale è ormai avviato. Altri tennisti giovani come Sinner e Auger-Aliassime sicuramente si faranno, ma è inevitabile che questa vittoria slam di Alcaraz tracci un solco più che significativo da questo punto di vista.

I COMPLIMENTI DI NADAL

Dopo due settimane molto intense volge quindi al termine lo US Open 2022, che ci lascia un nuovo campione slam, un nuovo numero uno al mondo e l’impressione che il tennis sia più vivo che mai. Senza nulla togliere ai tanti giocatori che negli ultimi giorni hanno illuminato New York, la copertina non può che essere dedicata a Carlos Alcaraz. Lo spagnolo, etichettato da tutti come il futuro del tennis mondiale, è ufficialmente diventato il presente di questo sport. Una nuova era è cominciata, una nuova era che non vediamo l’ora di vivere e vedere con i nostri occhi, l’era di Carlos Alcaraz.

ALCARAZ VINCE LO US OPEN: IL MONTEPREMI

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