Arnaud Demare ha vinto la 107ª Milano-Sanremo con un autentico capolavoro di velocità e potenza, ma il day after della Classicissima è al veleno. Sul giovane francese intervengono a gamba tesa Matteo Tosatto ed Eros Capecchi, gregari rispettivamente di Peter Sagan e Vincenzo Nibali, che accusano il corridore della Fdj di aver barato, sfruttando il traino della propria ammiraglia sulla Cipressa per rimontare il gruppo dei migliori in vista dello sprint di via Roma.
“Io una cosa così, fatta in modo tanto spudorato, non l’avevo mai vista”, ha dichiarato a fine corsa Matteo Tosatto. E se lo dice un veterano come il veneto della Tinkoff (compirà 42 anni a maggio) qualche dubbio lo lascia, per una Milano-Sanremo che inizia a tingersi di giallo. Lo scudiero di Peter Sagan ha spiegato che Arnaud Demare era staccato ai piedi della Cipressa e che, a un certo punto della salita, l’ha superato a doppia velocità attaccato all’ammiraglia. Insomma, secondo il “Toso”, senza l’aiutino il francese non sarebbe stato nemmeno della partita sul traguardo di Sanremo, dove ha invece poi vinto con una volata regale. La versione dell’uomo della Tinkoff trova conferme anche nelle parole di Eros Capecchi, che per gran parte della Cipressa ha tirato per il suo capitano Vincenzo Nibali. Dopo aver concluso il suo lavoro, l’umbro dell’Astana si è lasciato sfilare, prendendo la ruota di Matteo Tosatto. “Demare ci ha passati in salita a 80 all’ora, aggrappato sulla destra dell’ammiraglia”, ha ribadito il corridore di Castiglione del Lago. Inoltre, anche altri corridori avrebbero chiesto spiegazioni. Hervé Brocque, il presidente della giuria, ha però glissato sull’accaduto, anche perché non ci sono state segnalazioni da altri membri e non esistono filmati o fotografie che documentino il traino.
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Tutto il contrario di quanto accaduto a Vincenzo Nibali alla Vuelta 2015, con il campione italiano che venne squalificato per aver sfruttato il passaggio dell’ammiraglia nel tentativo di recuperare terreno. Lì non c’erano dubbi sull’irregolarità, documentata dalle immagini televisive. Questa volta ci sono soltanto due testimoni oculari, peraltro con l’aggravante di essere “di parte”, visto che i propri capitani sono due dei grandi delusi della 107ª Classicissima. E mentre ai microfoni di Tuttobiciweb Matteo Tosatto invita Arnaud Demare a fornire i dati raccolti dal computer della sua bicicletta sul tempo d’ascesa della Cipressa e sulla velocità che ha raggiunto in quel particolare momento della corsa, il direttore sportivo della Fdj, Frédéric Guesdon, respinge al mittente le accuse. “Non abbiamo imbrogliato. Durante la salita della Cipressa ho soltanto dato ad Arnaud una borraccia, ma di certo non potevo trainarlo a 80 chilometri orari – ha detto Guesdon a Cyclingnews.com – Ero in coda alle macchine degli altri direttori sportivi, c’era un gran traffico tra auto e corridori, sarebbe stato impossibile per me accelerare a quella velocità”. Il direttore sportivo della formazione francese ha poi ammesso che, al fine di togliere ogni dubbio, chiederà al proprio corridore di rivelare i dati sulla velocità e la potenza della sua ascesa sulla Cipressa, registrati grazie al ciclocomputer. Un modo per far chiarezza e levare alla svelta le ombre che annidano il ritorno al successo di un francese, ventun anni dopo Lauren Jalabert, alla Milano-Sanremo.