Biathlon

Biathlon, Dorothea Wierer si confessa su Deejay Tv

Dorothea Wierer - Foto Giulio Gasparin

E’ una Dorothea Wierer a 360° quella ospite alla trasmissione Deejay chiama Italia, in onda dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12, e condotta da Linus e Nicola Savino. La vincitrice della Coppa del Mondo di Individuale, terza nella classifica generale e vicecampionessa nel mondo di inseguimento nella 10 km, dietro alla tedesca Laura Dahlmeier “quella stronza” come l ha definita Nicola Savino, è apparsa subito a suo agio e per niente in imbarazzo alle domande dei due conduttori.

L’azzurra che ha da poco compiuto 26 anni, lo scorso 3 aprile, si è presentata in studio raggiante e sorridente raccontando aneddoti della propria vita privata e della sua infanzia, spiegando cosa sia il biathlon per chi non lo segue ed il duro allenamento quotidiano che svolge. Dorothea che nei prossimi mesi si allenerà in Val di Fiemme, dove si è trasferita per allenamenti e matrimonio, dopo la chiusura il 5 maggio degli impianti a Livigno, causa poca neve e la mancanza di un poligono di tiro, chiuderà la stagione a Tjumen, nella siberia occidentale, con una gara esibizione in uno stadio di calcio. E’ proprio in uno stadio , quello della Schalke 04, che Dorothea ricorda come il più caloroso a livello di pubblico con 50.000 persone presenti sulla pista. L’azzurra con molta autoironia racconta di come non sappia cucinare : “Adoro i canederli, piatto della mia infanzia, ma non so cucinarli, per fortuna mio marito (allenatore e finanziere, ndr) sa cucinare“. Prosegue poi spiegando il programma di allenamenti durante la pausa estiva: “Dopo il periodo di vacanza (Miami, Bahamas e Cuba) riprenderò gli allenamenti; fondo, corsa ,bici , palestra e sessioni di tiro“.

L’azzurra, che ha iniziato a sciare sin dalla giovanissima età ed a sparare dall’età di 10 anni, viene definita da Nicola Savino come la versione femminile di Chris Kyle, il soggetto del film American Sniper del 2014 diretto da Clint Eastwood e con protagonista Bradley Cooper, spiega come sono fatti i fucili con i quali tira: “Sono fucili con un calcione di legno o carbonio, diversi dai fucili da caccia per esempio, sono propri del biatlon“. Quello che viene fuori da questa breve intervista, anche per chi non la conosce, è l’idea di una ragazza autoironica (il prendersi in giro per la erre moscia, “Perché quando inizio a parlare la gente mi guarda in modo strano per la mia erre moscia“), che conosce il proprio sport e lo descrive nei minimi particolari e soprattutto con chiarezza dando la giusta importanza all’alimentazione (“Se una gara inizia alle 9, mi alzo alle 5.30 ed alle 6 faccio colazione, è importante mangiare 3 ore prima per digerire e l’alimentazione è quasi esclusivamente a base di carboidrati“) e pronta a fornire aneddoti simpatici : “Il nome Dorothea non era diffuso nella mia famiglia ed è di origine norvegese“.

La trasmissione si chiude con un sms particolare di una telespettatrice: “Dorothea come fai ad avere un sedere così, è madre natura o ci vuole altro?” E la risposta simpatica dell’azzurra : “Ci vuole allenamento, corsa e palestra, però ci vuole anche madre natura…“. Prima della fine della trasmissione c’è tempo per un siparietto finale nel fuorionda tra Dorothea e Linus, con il conduttore che chiede all’azzurra conferma di dove si svolgeranno le prossime olimpiadi invernali (Pyeongchang 2018, ndr): “Ma sono in Corea, che ca..c’è in Corea?” E la schietta risposta di Dorothea non si fa attendere: “Si sono in Corea del Sud, per fortuna non sono in Corea del Nord dove c’è il matto“, facendo il segno sulla fronte in riferimento al regime dittatore di Kim Jong-Un.

 

SportFace