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Al torneo Wta di Tianjin Maria Sharapova torna giocare una finale, a distanza di oltre 2 anni dall’ultima, giocata e vinta Roma nel 2015: a farle largo la tennista di casa Shuai Peng, nettamente sconfitta col punteggio di 6-3 6-1. Ad affrontare la siberiana nell’atto conclusivo sarà la giovane bielorussa Aryna Sabalenka che ha sconfitto nettamente la nostra Sara Errani nella prima semifinale.
Quattro a uno i precedenti a favore della Sharapova, con la Peng capace di imporsi soltanto nel 2009 in quel di Pechino. Stavolta però le mura amiche non sono d’aiuto alla tennista cinese, peraltro in evidente difficoltà fisica e con delle vistose fasciature alla gamba destra: il primo set dura 41 minuti soltanto perché la russa sbaglia un buon numero di facili conclusioni, ma di fatto non c’è storia, soprattutto nei rapidissimi game di servizio della Sharapova, cui bastano un break nel primo e nell’ultimo game per aggiudicarsi il parziale col punteggio di 6-3.
Il set seguente è ancora più a senso unico, col break nel secondo game che spiana la strada alla russa, i cui colpi potenti e precisi da quel momento non trovano più alcuna opposizione: Peng naufraga e subisce un ulteriore break nel sesto gioco, permettendo alla Sharapova di chiudere per 6-1 parziale e partita. Vittoria che consente alla siberiana di rientrare tra le prime 70 giocatrici del ranking, con la chance di risalire fino al numero 57 in caso di vittoria nella finale di domani.