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La scorpacciata di tennis con i primi turni di Wimbledon 2018 si è conclusa, quella di record italiani non accenna invece a terminare. Nel terzo Slam stagionale il tennis maschile continua a viaggiare su altissimi livelli polverizzando nel giro di pochi giorni alcuni primati riguardanti i Championships: dopo le nove presenze nel tabellone principale, arrivano i sei secondi turni con soli tre tasselli smarriti – anche a causa di sorteggi non comodissimi – al debutto.
DERBY FOGNINI-BOLELLI – Assieme hanno formato nelle stagioni passate una coppia di doppio formidabile, capace di vincere un Major – agli Australian Open nel 2015 – e partecipare al Masters di Londra nella stessa stagione, oltre ad indirizzare numerose sfide di Davis con punti fondamentali nel sabato dei week-end dedicati alla competizione. Giovedì 5 luglio, invece, si ritroveranno uno di fronte all’altro per la prima volta dal 2010, quando incrociarono la racchetta al Challenger di Napoli. Questa volta la posta in palio è ancor più importante: un terzo turno da giocare contro Schwartzman o Vesely, con un ottavo contro Nadal sullo sfondo. Fabio e Simone, a voi.
BERRETTINI, LA VITTORIA DELLA MATURITA‘ – Quello del giovane romano, almeno sulla carta, era il sorteggio più sfortunato: contro la testa di serie numero 18 Jack Sock, seppur in grande difficoltà nel 2018 con sole 5 vittorie stagionali fin qui, e un match che sembrava ormai essere irrimediabilmente scivolato via dopo due tie-break. Ed invece per Matteo è arrivata la prima – si spera di una lunga serie – vittoria in carriera a Wimbledon, rimontando due parziali di svantaggio e mantenendo il sangue freddo di fronte ad alcuni atteggiamenti non proprio da top player da parte dell’americano. Dopo un medical time-out di undici minuti prima di iniziare il quinto, Sock è tornato in campo visibilmente acciaccato ma provando a far innervosire in tutti i modi l’azzurro con perdite di tempo e lamentele rivolte al giudice di sedia. Non è stato facile per Berrettini, al di là delle condizioni dello statunitense, ma alla fine sarà lui a sfidare Gilles Simon al secondo turno.
CECCHINATO E SONEGO, BRAVI LO STESSO – Per la legge dei grandi numeri, all’Italia è toccata anche qualche sconfitta. Peccato per Marco Cecchinato opposto al rampante Alex De Minaur, già in luce sull’erba a livello Challenger con una vittoria e una finale. C’è stata battaglia per quattro set ma l’australiano ha saputo far girare il match su pochi ma fondamentali punti. Non riesce invece la vendetta a Lorenzo Sonego contro Fritz, dopo la sconfitta rimediata nelle qualificazioni del Queen’s: eppure il piemontese ci aveva creduto, forte di set e break di vantaggio prima di cedere alla distanza. “Queste sconfitte mi servono di lezione, nel terzo set ho avuto i crampi al polpaccio e da quel momento ho pensato più a quello che a giocare. Ovviamente sbagliando”, le sue dichiarazioni.
NADAL E DJOKOVIC OK, FUORI SHARAPOVA E KVITOVA – Poche sorprese tra gli uomini eccezioni fatta per il ritiro del finalista Dominic Thiem, altrettanto non può dirsi del circuito femminile. Clamorosa sconfitta di Petra Kvitova, probabilmente la favorita per la vittoria finale, con un 6-0 al terzo set contro la Sasnovich che è la fotografia perfetta di una serata da dimenticare. Così come per Maria Sharapova, rimontata dal 7-6 5-2 dalla Diatchenko e con tanto di doppio fallo sul match point al terzo: il tabellone femminile perde così due delle accreditate per arrivare in fondo e per i bookmakers è addirittura Serena Williams la favorita. Almeno per il momento.