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US Open 2022: le cinque cose da tenere d’occhio nel day 5

Matteo Berrettini
Matteo Berrettini - Foto Ray Giubilo

Agli US Open 2022 si comincia davvero a fare sul serio. Matteo Berrettini vuole garantirsi l’accesso alla seconda settimana dello Slam newyorkese per il quarto anno consecutivo. Ad attenderlo c’è una sfida sempre molto esaltante contro un guerriero del calibro di Andy Murray. Tante le storie interessanti in campo maschile, quelle dello statunitense J.J. Wolf e del cinese Yibing Wu, opposti rispettivamente a Nick Kyrgios e Daniil Medvedev. Sarà ancora una volta la notte di Serena Williams ma anche quella di un match davvero da non perdere tra un ex campionessa del torneo e la tennista più in forma dell’intero circuito. Andiamo ad analizzare nel dettaglio le cinque cose da tenere d’occhio oggi. In programma gli incontri di terzo turno della parte alta del tabellone maschile e bassa di quello femminile.

LOTTA – Il terzo turno tra Matteo Berrettini ed Andy Murray agli US Open riporta subito alla mente l’erba ed in particolare Queen’s 2021 e Stoccarda 2022. A Londra era il secondo turno mentre in Germania la finale. I tornei sono stati in entrambi i casi appannaggio del tennista romano. Quest’ultimo, dopo un esordio facile a New York, ha avuto il grandissimo merito di non perdere la testa nel secondo round contro il lucky loser francese Grenier. Si è messo lì affrontando con giudizio tutte le potenziali trappole poste dal transalpino ed alla fine ha avuto ragione. Vincendo ha confermato ancora di più il suo status di lottatore.

Per la dodicesima volta su sedici in carriera, infatti, ha trionfato in un match sopra le tre ore di gioco. Si preannuncia battaglia anche contro lo scozzese, un altro che in questo tipo di situazioni ci sguazza. Il favorito è l’italiano, che possiede una pesantezza di palla troppo superiore rispetto a quella del Murray attuale. Indispensabile per lui sarà assumere il controllo del gioco cercando di chiudere il punto in pochi colpi. Se invece permetterà al britannico di rispondere ed entrare con frequenza all’interno dello scambio, ecco che allora le chances dell’ex numero uno del mondo sono destinate a salire. Indubbiamente servirà alzare l’asticella a Matteo all’interno di un match tanto intrigante quanto insidioso.

MATURITÀ – La finale di Wimbledon ha cambiato Nick Kyrgios. Lo ha reso più maturo, rispettoso di una carriera che ad un certo punto sembrava aver preso una direzione definitiva in senso negativo. Oggi l’australiano, nonostante sia impossibile abbandonare alcune antiche sventatezze, è tornato ad essere un professionista. Lo hanno dimostrato le sue prime due uscite agli US Open, quelle risolte in tre set contro il connazionale Kokkinakis ed il francese Bonzi. Pregevole soprattutto la maniera in cui ha gestito quella sensazione mai provata di affrontare il suo migliore amico sul circuito. Adesso sfiderà il padrone di casa J.J. Wolf in uno dei terzi turni più bollenti del tabellone maschile.

Il giovane americano, partito da n° 247 ATP all’inizio dell’anno, adesso si trova a ridosso della top ottanta in una stagione che lo ha visto letteralmente scalare il ranking. A New York ha fatto fuori in tre set lo spagnolo Bautista Agut all’esordio prima di liberarsi in quattro del cileno Tabilo. È il classico prodotto da college americano, dotato di uno stile assolutamente personale ma efficacissimo. I suoi colpi, a dispetto dell’altezza, sono di una velocità che ti lascia fermo. Nello Slam di casa sta mettendo in mostra anche un certo autocontrollo, quello che a volte gli può venire a mancare essendo portatore di un tennis senza compromessi. Si prevedono fuochi d’artificio tra il bad boy di Canberra ed il ragazzino dell’Ohio in un match che, forse, si merita anche più di un’occhiata.

STORIA – Il primo giocatore cinese a raggiungere il terzo turno degli US Open. Il primo giocatore cinese a raggiungere il terzo turno di uno Slam da Wimbledon 1946. Yibing Wu sta riscrivendo la storia del tennis del suo Paese. All’inizio dell’anno non aveva praticamente ranking (ora è virtualmente n° 130 ATP). Poi per il ventiduenne, dopo mesi caratterizzati da problemi fisici, sono arrivate le vittorie. Nelle ultime settimane ha incendiato i campi veloci del circuito minore portandosi a casa ben tre Challenger, due proprio prima di volare per New York, dove ha superato tre turni di tabellone cadetto prima di fare fuori in tre set il georgiano Basilashvili ed in cinque il qualificato portoghese Borges.

È il tipico giocatore della scuola asiatica, con un servizio non potentissimo ma chirurgico e dei fondamentali estremamente puliti ed ordinati. Ha una striscia aperta di quindici successi consecutivi e non ha alcuna intenzione di fermarsi. Date queste premesse, dovrà prestare molta attenzione anche il russo Daniil Medvedev. Quest’ultimo, nonostante abbia iniziato il suo torneo con un parziale di 6-0, non si è detto particolarmente soddisfatto del livello espresso. Certamente essere il difensore del titolo è per lui una pressione supplementare in una stagione non estasiante dopo la finale degli Australian Open. Quando vede Flushing Meadows, però, pare rigenerarsi. Ad oggi il favorito numero uno continua ad essere lui.

ESEMPIO – Giocare contro Serena Williams agli US Open in quella che potrebbe rappresentare l’ultima partita della sua carriera. Un mix emozionale di cui, almeno per il momento, nessuna tennista è riuscita a reggerne il peso emotivo. Non ce l’hanno fatta sia la montenegrina Kovinic sia la numero due del mondo, l’estone Anett Kontaveit. Adesso il coltello passa ad Ajla Tomljanovic, che se la vedrà con la statunitense nel terzo turno. L’australiana è cresciuta molto mentalmente nelle ultime stagioni. Se si parla di tornei dello Slam, però, il piatto non è particolarmente ricco. Il suo massimo apice lo ha toccato a Wimbledon, dove negli ultimi due anni ha raggiunto sempre i quarti di finale.

A New York non è mai andata oltre la prima settimana. Se riesce a non farsi assalire dall’ansia, tuttavia, possiede la velocità di colpi ed anche la completezza tecnica per mettere in grossa difficoltà l’americana. C’è da dire che il compito ormai è duplice per le avversarie di ‘The Queen’. Insieme a lei e ad una condizione apparentemente ritrovata, c’è da mettere a tacere anche il supporto travolgente dell’Arthur Ashe. Bisogna esserne pronti e psicologicamente consapevoli altrimenti, anche con una Serena in precarie condizioni fisiche e prossima al quarantunesimo compleanno, si va incontro in ogni caso ad una sconfitta.

BIG MATCH – Quello tra Bianca Andreescu e Caroline Garcia è forse il terzo turno più promettente della parte bassa del tabellone femminile. La canadese ha vinto gli US Open nel 2019 battendo in finale proprio Serena Williams. Sembrava l’inizio di un dominio ma purtroppo la carriera della nordamericana è rimasta troppo spesso al palo per colpa degli infortuni. Il suo gioco, però, è sempre uno dei più brillanti e belli da vedere. A New York sta bene impressionando. Specialmente al secondo round il suo successo è stato di rilievo contro la brasiliana Haddad Maia.

Adesso per lei ci sarà forse la tennista più in forma dell’intero circuito. La francese, infatti, si sta rendendo protagonista di una striscia clamorosa. Nelle ultime trentadue partite sono arrivate ventotto vittorie a fronte di solamente quattro sconfitte. In totale ha portato a casa tre titoli ovvero Bad Homburg (erba), Varsavia (terra) e Cincinnati (veloce outdoor). Nel mezzo anche un  ottavo di finale a Wimbledon. Quello che stupisce è soprattutto la varietà del suo gioco che, abbinata a dei colpi a dir poco penetranti e fiducia del momento, la rendono veramente una giocatrice ardua da affrontare.

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