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Transition Tour, l’ITF risponde: “Abbiamo chiesto all’ATP di reintrodurre i punti nei $25.000”

David Haggerty - Foto Kosmos Tennis

“Qualsiasi organizzazione sa che la base è la chiave per eccellere. Nel circuito professionistico, ci deve essere più incoraggiamento per i giocatori a partire dal basso e incentivi a lavorare sodo e spingere per migliorare la loro classifica. Al momento il sistema sta proteggendo i primi 450 del mondo, si tratta di un taglio notevole. Se i giocatori non possono entrare nei tornei che vogliono, per esempio un classificato 450 volesse giocare un 25.000 dollari di montepremi o più, in questo momento si sta dimostrando difficile. Speriamo che questa lettera giunga alle vostre orecchie e che prendiate del tempo per ascoltare i vostri giocatori. Tutto ciò è stata scritto per dare alle migliaia di giocatori, i cui mezzi di sostentamento sono influenzati dalle vostre decisioni, una voce che si spera abbastanza forte da essere ascoltata per influenzare il cambiamento”.

Termina in questo modo la lunga lettera inviata circa un mese fa dalla giocatrice croata Ana Vrljic (e consegnata in esclusiva al sito britannico Metro.co.uk) ai vertici dell’International Tennis Federation. Otto pagine, ben 3649 parole, per evidenziare la situazione di disagio che molti atleti (oltre 650 i tennisti ad aver apposto la propria firma su questa mail) sono costretti a vivere in questo periodo a causa delle nuove regole del World Tennis Tour (meglio conosciuto come Transition Tour).

Nelle settimane precedenti vi avevamo informato della petizione on line avviata dalla canadese Maria Patrascu, con oltre 12.500 firme raccolte, dei numerosi messaggi di denuncia ricevuti anche dall’universo professionistico e dei primi, conseguenti, passi indietro manifestati dal maggiore organo federale. Questa volta, però, è diverso. Sono stati solo ed esclusivamente tennisti a sottoscrivere la lettera della giocatrice croata, ex numero 180 del ranking WTA con oltre quindici anni di esperienza nel circuito. Tante voci per un unico, grande, coro.

“Non possiamo accettare questo nuovo sistema e la frustrazione, la tristezza e la rabbia stanno consumando per la maggior parte dei giocatori”, si legge nella lettera di cui riportiamo solo brevi passaggi. “Questo messaggio proviene da tutti noi” – scrive Ana. “Ogni giocatore aveva una parola, un pensiero, un’idea che ho cercato di mettere insieme in una lettera. Questo non è solo un giocatore che esprime la sua tristezza, confusione e frustrazione. È da tutti noi. Credo che noi giocatori siamo, in un certo senso, una grande famiglia che condivide tante esperienze. “Qui dentro c’è anche la sofferenza dei migliori, che seppur non direttamente interessati da queste regole vogliono starci accanto per migliorare lo sport, non rovinarlo”. Dopo aver raccolto le problematiche di un folto gruppo d tennisti, la Vrljic ha individuato otto punti chiave da dover affrontare: 1. Passare da due diversi sistemi di classifica ad un solo ranking WTA o ATP. 2. Dare la possibilità ai tornei di scegliere il numero dei giocatori in tabellone e non limitare le qualificazioni a 24 giocatori. 3. Qualificazioni: giocare una sola partita al giorno. 4. Giocare un classico terzo set e non un match-tie break nelle partite di qualificazioni. 5. Rimuovere ogni tipo di discriminazione per chi sceglie di giocare solo tornei di doppio. 6. Non essere costretti ad utilizzare la classifica di singolare per entrare nei tabelloni di doppio. 7. Eliminare il codice di autorizzazione ITF. 8. Stabilire un limite alle tariffe alberghiere.
Per ciascuno di questi punti, all’interno della lettera vi è una dettagliata spiegazione delle attuali falle del sistema. Il timore, di e di tutti gli altri giocatori, è di iniziare a vivere in una situazione di scoramento totale tale da allontanare pian piano tutti da questo magnifico sport.

Poche settimane più tardi, esattamente martedì 12 marzo, è giunta la risposta dell’ITF. Questo il contenuto sostanziale della mail: in calce compaiono le firme di Jackie Nesbitt (Executive Director ITF) e di David Haggerty (ITF President).

 

“Cara Ana

Grazie per la tua lettera


L’ITF è tenuta a fornire un programma che si rivolge ai giocatori di tutto il mondo, il che non è un’impresa facile. È importante per noi ascoltare voi giocatori e certamente agiremo laddove riteniamo che tutte le preoccupazioni sollevate siano valide e dove abbiamo l’autorità di ordinare e attuare modifiche. Pertanto apprezziamo la lettera ed il modo costruttivo dei vostri consigli. Posso confermare che il tutto è stato discusso a livello di Consiglio e con i membri dei Comitati maschili, femminili e junior, che si sono incontrati la scorsa settimana.

Potresti aver visto il recente annuncio secondo il quale i tabelloni dei tornei ITF $15.000 e $25.000 sono stati aumentati da 24 (6 nelle qualificazioni) a 32 giocatori (8 nelle qualificazioni). Nel caso non lo sapessi, vorrei dirti che gli organi di governo del tennis sono obbligati, per ragioni di integrità, ad offrire tornei da sette giorni di durata secondo le raccomandazioni dell’IRP. Siamo pienamente d’accordo con il punto sulla stanchezza dei giocatori e il rischio per gli atleti di giocare troppo nel rispetto dell’“overplay principle”.

Un tabellone di qualificazione a 32 giocatori continua a rispettare tale principio ed è quindi accettabile. Passare da un tabellone di 24 ad uno di 32 aumenta il numero complessivo di opportunità lavorative. Il calendario maschile è stato indubbiamente influenzato dalla decisione dell’ATP di ridurre i punti nei $25.000 per il 2019 e di rimuoverli del tutto nel 2020, con la conseguenza che si rischia di organizzare meno tornei.

Stiamo lavorando duramente con le nostre nazioni per stabilizzare il calendario e prevediamo che i numeri dei tornei rimarranno stabili per il resto dell’anno e, si spera, aumenteranno le risorse per raggiungere questo obiettivo. Abbiamo già fatto una petizione all’ATP per rivedere la sua decisione di rimuovere i punti ATP dai tornei $25.000 e condivideremo le preoccupazioni dei giocatori riguardo il ristretto numero dei posti a disposizione nelle qualificazioni ai tornei Challenger.

Tutti i punti della lettera, inclusi il regolamento sulle wild card, le prequalificazioni, le condizioni alberghiere, il percorso ed dei doppisti sono stati discussi a lungo dai Comitati e le raccomandazioni per ulteriori adeguamenti e miglioramenti saranno a breve considerate dal Consiglio che si pronuncerà alla fine di questo mese

Grazie ancora per aver dedicato del tempo a condividere le preoccupazioni, ma soprattutto i suggerimenti per contribuire a rendere migliore il percorso professionale dei giocatori attraverso i vari cambiamenti che dovevano essere apportati”.

Non rimane che attendere la nuova presa di posizione da parte dei giocatori.
Molte pagine di questa storia sono ancora da scrivere.

 

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