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Nell’atto conclusivo della terza edizione del WTA Premier 5 di Wuhan, Petra Kvitova trionfa sulla slovacca Dominika Cibulkova, letteralmente annientata con un nettissimo duplice 6-1 in poco più di un’ora di gioco. Per la giocatrice ceca si tratta del diciottesimo titolo in carriera, il secondo nel torneo cinese, dopo il successo in finale di due anni fa ai danni della canadese Eugenie Bouchard.
Sei i precedenti tra le due, con la tennista di Bratislava che è riuscita ad aggiudicarsi solamente gli ultimi due confronti, piuttosto nettamente sia a Indian Wells (2014) che a Sydney (2013). Ventiquattresima finale in assoluto per la Kvitova, la prima di una stagione non di certo entusiasmante e onorata principalmente nella sua seconda metà, grazie alla medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Rio, alla semifinale di New Haven e al discreto quarto turno raggiunto a Flushing Meadows. Lo stesso non si può dire della slovacca: per lei terza finale di un ottimo 2016 che, proprio grazie a questo risultato, la vede conquistare il suo best ranking all’ottava piazza; due trionfi, a Katowice e ad Eastbourne, e un’eccellente semifinale a Wimbledon.
Oggi la Cibulkova non è praticamente scesa in campo: su sette giochi alla battuta, è riuscita a mantenere intatto il proprio turno di servizio soltanto una volta, in occasione del terzo game del secondo parziale. La mancina boema è stata, dal canto suo, a dir poco devastante: percentuale di realizzazione con la prima pari al 96% (24 punti su 25) ed estrema solidità da fondo campo hanno rappresentato le principali chiavi del suo netto trionfo. Kvitova che, a parte l’epica battaglia agli ottavi con la numero 1 al mondo Angelique Kerber, vinta al set decisivo dopo quasi tre ore e mezza di contesa, non ha mai ceduto un parziale nell’arco di tutto il torneo, esprimendo un tennis notevole soprattutto per quanto concerne la fase offensiva.
Per la ventiseienne di Bilovec una settimana da incorniciare: ritorno al successo a distanza di più di un anno (New Haven 2015) e cinque posizioni guadagnate nel ranking, che la vede stabilirsi all’undicesima piazza. Per gli addetti ai lavori, la speranza più che concreta di rivedere una campionessa di cui questo sport ha estremamente bisogno.