Madison Keys ha scelto: sarà lo svedese Mats Wilander la sua prossima guida nel circuito WTA. La collaborazione tra i due avrà inizio a partire proprio da questa settimana, a Miami, dove sta per cominciare il secondo Premier Mandatory della stagione: la statunitense è la ventiduesima testa di serie del seeding e, dopo il bye al primo turno, affronterà la vincente del match tra Laura Robson e Kirsten Flipkens.
Per Mats Wilander, vincitore di ben sette titoli Slam negli anni ’80, non si tratta del primo impegno da coach: egli ha già infatti allenato Marat Safin, Tatiana Golovin e Paul-Henri Mathieu, oltre ad essere stato il capitano di Coppa Davis per la Svezia per ben otto anni, tra il 2002 e il 2010. Da quel momento ha curato la celebre rubrica in onda su Eurosport “Game Set & Mats”, con ottimi riscontri di audience.
Madison Keys è indubbiamente la grande speranza del tennis americano. Oltre ad essere la più giovane tennista statunitense a far parte della top 100, ha già ottenuto notevoli risultati in varie occasioni: unico titolo vinto sull’erba di Eastbourne, nel giugno del 2014, ma da segnalare sono soprattutto la semifinale agli Australian Open e i quarti di finale a Wimbledon raggiunti lo scorso anno.
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Non è stato un facile inizio di stagione per la ventunenne di Rock Island: dopo avere interrotto, nel dicembre scorso, la sua precedente collaborazione con l’ex numero 1 delle classifiche mondiali Lindsay Davenport, in quanto aveva dichiarato di voler essere seguita “a tempo pieno” da un allenatore, la Keys non ha più avuto un punto di riferimento e ha disputato finora solo due tornei nel 2016: a Melbourne ha raggiunto il quarto turno, quando è stato costretta a cedere alla cinese Shuai Zheng a causa di evidenti problemi fisici, a Indian Wells è stata eliminata dalla connazionale Nicole Gibbs al primo turno.
Queste le parole di Mats Wilander: “Madison ha grande potenziale, mi è sempre piaciuta. Ha un buon gioco e può fare davvero grandi cose”. Ha poi aggiunto come intenda incidere sulle prestazioni della sua assistita, focalizzando tre punti chiave: “In primo luogo, vorrei far sì che riesca ad esprimere un gioco più vario, ottenendo qualcosa in più dal suo diritto e fornendo più spin. Poi voglio che lei sfrutti al meglio il suo gran servizio: ha una buona prima e può servire una seconda piatta o in slice; con la sua tecnica e la sua forza penso possa ampliare le capacità di questo fondamentale. Si tratta di sapere utilizzare il servizio per impostare il punteggio, esattamente quello che Boris Becker aveva in mente quando ha iniziato a lavorare con Novak Djokovic”. “Il terzo punto..” – sostiene Wilander – “…riguarda il piano mentale: bisogna saper vincere un match a partire dal piano emotivo. Madison non teme i palcoscenici importanti, questo è un fondamentale punto di partenza”.
Tante le aspettative per la tennista dell’Illinois: l’innesto del nuovo coach è un passo decisivo verso quell’ulteriore salto di qualità che le permetterebbe di raccogliere l’eredità delle sorelle Williams e in generale del tennis americano. La stessa Serena Williams, dopo averla eliminata in semifinale agli Australian Open lo scorso anno, si disse addirittura onorata di avere giocato contro una futura numero 1 mondiale. L’aggressività e l’esplosività dei suoi colpi fanno ben sperare: adesso toccherà a Mats plasmare la campionessa.