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È Viktorija Golubic ad aggiudicarsi il torneo di Gstaad, manifestazione che quest’anno è tornata a far parte del calendario del Wta Tour a distanza di ventidue anni dall’ultima volta, quando fu Lindsay Davenport a trionfare in finale su Lisa Raymond. La giocatrice elvetica ha superato nell’atto conclusivo la forte olandese Kiki Bertens, arresasi col punteggio finale di 4-6 6-3 6-4.
Tre i precedenti tra le due tenniste: due le vittorie della testa di serie numero 3 del seeding, entrambe datate febbraio 2016, quando l’olandese si impose due volte nel giro di sei giorni, nelle qualificazioni al main draw di Monterrey prima, e di Acapulco poi; il successo della Golubic risale invece al primo turno del torneo di Bad Gastein 2013. L’elvetica è alla sua prima finale nel circuito maggiore; la terza invece per la ventiseiesima giocatrice del ranking Wta, che ha già vinto gli atti conclusivi di Norimberga, circa un paio di mesi fa, e di Fès, nel 2012. Ottimo il cammino per ambedue le tenniste durante questa settimana: per via dell’incessante pioggia, la Bertens ha disputato ben quattro incontri tra venerdì e sabato, cedendo solamente un set, nel match d’esordio contro l’austriaca Tamira Paszek, e superando in semifinale la prima testa di serie Timea Bacsinszky; anche la beniamina di casa, ieri abile ad imporsi sulla rivelazione del torneo, la connazionale Rebeka Masarova, ha lasciato per strada un solo parziale, anche lei al primo round, contro la tedesca Mona Barthel.
Dopo un’iniziale fase di studio, con entrambe molto solide al servizio, nel corso del sesto game Viktorija Golubic salva la prima palla break dell’incontro con uno straordinario rovescio lungo linea a una mano che lascia immobile l’avversaria. La ventiquattrenne di Wateringen gioca però in maniera pessima il turno di battuta successivo: è un diritto lungo a consentire alla svizzera di ottenere il primo break del match e di salire 4-3. Da campionessa la reazione della semifinalista uscente del Roland Garros: puntuale contro-break al gioco numero 8, perfezionato da un delizioso drop-shot, e primo set portato a casa qualche minuto dopo con lo score di 6-4, grazie a una poderosa risposta vincente di diritto.
La numero 105 del mondo non si scoraggia ed entra in campo con determinazione nel secondo parziale. Il computo dei break sarà di sei, su un totale di nove giochi: contribuisce a questo dato il disarmante 0% di punti realizzati dalla Bertens su otto seconde palle di servizio; per ben quattro volte la svizzera strappa il servizio alla sua sfidante, complici i tanti errori gratuiti commessi da quest’ultima. Sotto 1-4, a nulla serve il tentativo di rimonta messo in atto dalla tennista olandese, che conquista due giochi consecutivi, ma deve arrendersi ugualmente col punteggio di 6-3, dopo avere affossato un diritto in rete al primo set point per la ventitreenne di Zurigo.
Il set decisivo si apre con uno scambio di break. Poche le emozioni, con entrambe che tornano a servire con una certa costanza e con percentuali di realizzazione intorno al 60% sia con la prima che con la seconda. Sotto 4-5, la tennista olandese serve per rimanere nel match, ma va in difficoltà e permette all’avversaria di procurarsi il primo match point: è un meraviglioso passante di rovescio a punire la sciagurata discesa a rete della terza testa di serie, costretta ad arrendersi per 4-6 6-3 6-4, dopo due ore e un minuto di gioco.
Per Viktorija Golubic si tratta del primo titolo Wta in carriera, alla prima finale disputata: la svizzera conquista la 72esima piazza delle classifiche mondiali, a coronamento di una settimana pressoché perfetta. Kiki Bertens può recriminare per avere sprecato un consistente vantaggio di un set: nonostante la prima sconfitta patita nell’atto conclusivo di un torneo, la giocatrice di Wateringen andrà ad occupare da domani la ventunesima posizione del ranking Wta.